Il presidente della Cei alla 61/a assemblea generale: c'è "la possibilità" che ci siano state coperture anche di qualche vescovo su casi di abusi commessi da sacerdoti. Nella mia carriera affrontai un caso a Pesaro
In Italia vi e' ''la possibilita''' che ci siano state coperture anche di qualche vescovo su casi di abusi sessuali commessi da sacerdoti. E' quanto ha affermato oggi il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, a conclusione della 61/a assemblea generale dei vescovi italiani. ''Si tratta - ha detto - di una cosa sbagliata, che va corretta e superata''.
In Italia non ci saranno commissioni "ad hoc" per affrontare gli scandali di pedofilia; ogni vescovo sarà il "referente" per le vittime e potrà prendere decisioni e iniziative a seconda della situazione locale. Ha affermato Bagnasco. Il porporato ha detto che, al momento, non è in grado di dare ulteriori dettagli sui cento procedimenti canonici avviati contro preti negli ultimi dieci anni in Italia. Non ha quantificato nemmeno il numero delle vittime, ma ha ammesso che vi è "la possibilità" che ci siano state coperture anche di qualche vescovo. "Si tratta - ha affermato - di una cosa sbagliata, che va corretta e superata".
Il presidente della Cei ha riferito ai giornalisti di aver dovuto gestire, in tutta la sua carriera ecclesiastica, un solo caso di presunta pedofilia. E' avvenuto - ha detto in conferenza stampa a conclusione dei lavori della 61/a assemblea generale di vescovi - quando era responsabile della diocesi di Pesaro. "Mi era stata segnalata una situazione, in cui ho dovuto verificare l'attendibilità di un'accusa, di una voce, di un 'rumor'; ad una valutazione puntuale e attenta, era poi emerso che non vi era consistenza nella denuncia contro il sacerdote. E anche la Congregazione per la dottrina della fede, a cui era stato segnalato il caso, aveva deciso di non procedere". A Genova "fino ad oggi non mi risulta alcun caso" e - ha concluso - "speriamo di non doverne mai affrontare".
In Italia non ci saranno commissioni "ad hoc" per affrontare gli scandali di pedofilia; ogni vescovo sarà il "referente" per le vittime e potrà prendere decisioni e iniziative a seconda della situazione locale. Ha affermato Bagnasco. Il porporato ha detto che, al momento, non è in grado di dare ulteriori dettagli sui cento procedimenti canonici avviati contro preti negli ultimi dieci anni in Italia. Non ha quantificato nemmeno il numero delle vittime, ma ha ammesso che vi è "la possibilità" che ci siano state coperture anche di qualche vescovo. "Si tratta - ha affermato - di una cosa sbagliata, che va corretta e superata".
Il presidente della Cei ha riferito ai giornalisti di aver dovuto gestire, in tutta la sua carriera ecclesiastica, un solo caso di presunta pedofilia. E' avvenuto - ha detto in conferenza stampa a conclusione dei lavori della 61/a assemblea generale di vescovi - quando era responsabile della diocesi di Pesaro. "Mi era stata segnalata una situazione, in cui ho dovuto verificare l'attendibilità di un'accusa, di una voce, di un 'rumor'; ad una valutazione puntuale e attenta, era poi emerso che non vi era consistenza nella denuncia contro il sacerdote. E anche la Congregazione per la dottrina della fede, a cui era stato segnalato il caso, aveva deciso di non procedere". A Genova "fino ad oggi non mi risulta alcun caso" e - ha concluso - "speriamo di non doverne mai affrontare".