Scuola, sindacati in piazza contro la Finanziaria

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I Cobas annunciano una manifestazione nazionale per il 5 giugno e lo sciopero degli scrutini dal 7 al 12: "I tagli massacrano il servizio pubblico"

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Una manifestazione nazionale e lo sciopero degli scrutini. I sindacati sul piede di guerra contro “la distruzione della scuola e la Finanziaria massacro”. I Cobas scenderanno in piazza il 5 giugno, mentre dal 7 al 16 giugno gli insegnanti protesteranno astenendosi dagli scrutini di fine anno.
“L’ultima tappa del massacro della scuola – ha detto Piero Bernocchi, portavoce nazionale dei Cobas – è la più sanguinosa. Nel prossimo anno scolastico spariranno 26 mila posti di lavoro tra i docenti e circa 15 mila tra gli Ata, con una espulsione di massa dei precari. Dopo i massicci tagli già operati quest’anno e la catastrofica ‘riforma delle superiori’, Tremonti-Gelmini accelerano la distruzione della scuola pubblica. E come se non bastasse, il governo ha varato una manovra finanziaria che colpisce in particolare i lavoratori del pubblico impiego e ancor più quelli della scuola”.

“Dopo che per mesi Berlusconi aveva spergiurato sulla favorevole situazione economica italiana, ora, con un voltafaccia a 180 gradi, viene imposta una manovra-massacro – spiega una nota dei sindacati –. Nella scuola, come in tutto il pubblico impiego, verranno bloccati i contratti per tre anni: e poiché, secondo l’Ipca (indice europeo prezzi), tale aumento sarebbe nel triennio di oltre il 6 per cento, 4 milioni di lavoratori e lavoratrici subiranno un taglio salariale tra i 1.500 e i 1.800 euro. Ma in più nella scuola si aggiunge il blocco per tre anni degli scatti di anzianità, che, sommato al precedente, provoca un furto salariale medio intorno ai 6.000 euro. Per tutti i lavoratori, poi, si sposta di un anno la pensione di anzianità, il pensionamento a 65 anni per le donne verrà anticipato al 2016 mentre i dipendenti pubblici verranno derubati della liquidazione, ricevendola non più all’uscita dal lavoro ma diluita in tre anni”.

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