Facebook si scatena dopo le dichiarazioni di Elisabetta Gregoraci. Il sequestro dello Yacht di Briatore avrebbe tolto la serenità al figlio della coppia. E il web si diverte a organizzare caustiche collette per il neonato miliardario
"Da quando siamo stati costretti ad abbandonare il nostro yacht il piccolo Nathan Falco piange spesso, non è più tranquillo e sereno come prima" si lamenta Elisabetta Gregoraci in un'intervista a Diva e Donna, dopo che l'imbarcazione della coppia è stata sequestrata dalla Guardia di Finanza nell'ambito di un'indagine per contrabbando e frode fiscale. L'ex showgirl aggiunge poi "il nostro bambino è quello che ha risentito di più di questa situazione, di questo brusco cambiamento. Da quando siamo usciti dalla clinica di Nizza dove ho partorito, ha vissuto a bordo dello yacht: ora non è più tranquillo e sereno come prima, sente la mancanza della sua cameretta bianca, dei suoi spazi, che lo hanno protetto fin dai primi giorni".
In giorni in cui si discute di manovra, sacrifici e tagli in arrivo per tutti, la lamentela della Gregoraci assume un tono quantomeno stridente.. Niente a che vedere con le brioches di Maria Antonietta, certo, ma abbastanza per scatenare il sarcasmo, spesso feroce, del popolo della rete. Non passano neanche cinque minuti dal lancio dell'agenzia con le dichiarazioni di lady Briatore, che sul social network i gruppi dedicati al piccolo Nathan Falco lontano dal suo yacht spuntano come funghi dopo una giornata di pioggia.
Facciamo una colletta per il piccolo Nathan Falco ! scrive nella intro "Come si può lasciare un bambino lontano dal suo Yacht? Come si può essere così insensibili da sequestrare l'imbarcazione di un uomo in grosse difficoltà finanziarie, con il figlioletto a bordo e costringere la povera creatura a traslocare in quello schifo di Hotel Imperiale di Forte dei Marmi?" e lancia la proposta "Facciamo una colletta per una famiglia in difficoltà". E nei commenti Eleonora aggiunge "capisco tanto il dolore della mamma! solidarietà e yacht per tutti". Andrea poi immagina il peggio " Pensate se non potessero più permettersi un sevizio in camera decente e fossero costretti a ordinare Vedova al bancone al posto del Krug nella suite! Dobbiamo aiutarli per forza!". E c'è chi linka la pagina della suite imperiale dell'albergo nel quale ora la famiglia Briatore risiede chiedendosi "Come farà ad adattarsi a tutto questo squallore???"
Poco dopo Duccio tenta di rincuorare il piccolino "beh, quando a 3 anni mi hanno tolto la Ferrari ho sofferto tantissimo e sono andato in terapia 15 anni. Capisco che perdere lo yachtino di papi a 2 mesi possa essere un trauma incredibile. Ma al piccolo Nathan Falco dico di non preoccuparsi: perdere lo yacht non è nulla in confronto allo shock che subirà quando capirà che nome di merda gli hanno affibiato quei due!!!!!!"
Accanto Carlo fonda il gruppo Aiutiamo Falco Nathan, provocatoriamente inserito nella categoria Religione e spiritualità, e scrive "Dopo una vita di duro lavoro per Fla questa è proprio un'ingiustizia...". In un altro, Save Nathan Falco Briatore, il fondatore ammette addirittura di essere tornato a iscriversi al social network solo per sostenere lo sfortunato infante "Sono tornato a far parte di questo simpatico FaceBook, mosso esclusivamente da una giustissima causa" scrive il fondatore - "è mia opinione e spero la condividerete che, in un estremo gesto di umanità da parte di tutti noi, una colletta per comprargli un nuovo yacht potrebbe portare enorme beneficio a tutta la famiglia Briatore".
In giorni in cui si discute di manovra, sacrifici e tagli in arrivo per tutti, la lamentela della Gregoraci assume un tono quantomeno stridente.. Niente a che vedere con le brioches di Maria Antonietta, certo, ma abbastanza per scatenare il sarcasmo, spesso feroce, del popolo della rete. Non passano neanche cinque minuti dal lancio dell'agenzia con le dichiarazioni di lady Briatore, che sul social network i gruppi dedicati al piccolo Nathan Falco lontano dal suo yacht spuntano come funghi dopo una giornata di pioggia.
Facciamo una colletta per il piccolo Nathan Falco ! scrive nella intro "Come si può lasciare un bambino lontano dal suo Yacht? Come si può essere così insensibili da sequestrare l'imbarcazione di un uomo in grosse difficoltà finanziarie, con il figlioletto a bordo e costringere la povera creatura a traslocare in quello schifo di Hotel Imperiale di Forte dei Marmi?" e lancia la proposta "Facciamo una colletta per una famiglia in difficoltà". E nei commenti Eleonora aggiunge "capisco tanto il dolore della mamma! solidarietà e yacht per tutti". Andrea poi immagina il peggio " Pensate se non potessero più permettersi un sevizio in camera decente e fossero costretti a ordinare Vedova al bancone al posto del Krug nella suite! Dobbiamo aiutarli per forza!". E c'è chi linka la pagina della suite imperiale dell'albergo nel quale ora la famiglia Briatore risiede chiedendosi "Come farà ad adattarsi a tutto questo squallore???"
Poco dopo Duccio tenta di rincuorare il piccolino "beh, quando a 3 anni mi hanno tolto la Ferrari ho sofferto tantissimo e sono andato in terapia 15 anni. Capisco che perdere lo yachtino di papi a 2 mesi possa essere un trauma incredibile. Ma al piccolo Nathan Falco dico di non preoccuparsi: perdere lo yacht non è nulla in confronto allo shock che subirà quando capirà che nome di merda gli hanno affibiato quei due!!!!!!"
Accanto Carlo fonda il gruppo Aiutiamo Falco Nathan, provocatoriamente inserito nella categoria Religione e spiritualità, e scrive "Dopo una vita di duro lavoro per Fla questa è proprio un'ingiustizia...". In un altro, Save Nathan Falco Briatore, il fondatore ammette addirittura di essere tornato a iscriversi al social network solo per sostenere lo sfortunato infante "Sono tornato a far parte di questo simpatico FaceBook, mosso esclusivamente da una giustissima causa" scrive il fondatore - "è mia opinione e spero la condividerete che, in un estremo gesto di umanità da parte di tutti noi, una colletta per comprargli un nuovo yacht potrebbe portare enorme beneficio a tutta la famiglia Briatore".