L'operazione dei Nas ha portato all'emissione di cinque avvisi di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di un ginecologo, della sua segretaria, di un'ostetrica e di altre due persone
Aborti fuori legge in clinica: li hanno scoperti i Nas di Perugia al temine di un'operazione che ha portato all'emissione di 5 avvisi di conclusione delle indagini preliminari.
I militari del Nas Carabinieri di Perugia, informa una nota, hanno concluso una prolungata attività d'indagine, denominata "Erode", che ha evidenziato la violazione delle norme che disciplinano l'interruzione di gravidanza all'interno di un nosocomio della provincia di Perugia.
In particolare gli accertamenti hanno permesso di scoprire che un medico ginecologo, in più occasioni, forniva suggerimenti alle pazienti, già visitate presso il proprio studio privato, per eludere le prescrizioni temporali imposte dalla legge sull'interruzione di gravidanza volontaria e praticare così falsamente un aborto terapeutico.
Tali procedure venivano praticate anche in assenza dei termini obbligatori tra la manifestazione di volontà dell'interruzione di gravidanza e l'intervento stesso. Lo stesso medico attestava un periodo di gravidanza inferiore a quello reale, al fine di praticare irregolarmente l'aborto presso la struttura pubblica. In un caso le indagini hanno permesso di accertare un'interruzione di gravidanza di due gemelli compiuta a danno di una cittadina extracomunitaria, costretta, con la complicità del proprio convivente, a firmare il consenso informato all'intervento clinico nonostante non parlasse e comprendesse la lingua italiana.
Gli accertamenti hanno inoltre consentito di verificare la sottrazione, da parte del medico insieme ad altro personale ospedaliero, di numerose apparecchiature e presidi sanitari da alcuni nosocomi della provincia di Perugia per il loro utilizzo nel proprio studio privato; tali beni, il cui valore supera i 100mila euro, sono stati tutti individuati e sottoposti a sequestro nel corso dell'indagine. Il titolare delle indagini, Sergio Sottani, Sostituto Procuratore della Procura di Perugia, concordando con l'ipotesi investigativa, ha emesso 5 avvisi di conclusione delle indagini preliminari a carico del medico ginecologo, della sua segretaria privata, una ostetrica, un dipendente ospedaliero ed un cittadino extracomunitario, contestando i reati di peculato, ricettazione ed interruzione di gravidanza fuori dai termini previsti per legge.
I militari del Nas Carabinieri di Perugia, informa una nota, hanno concluso una prolungata attività d'indagine, denominata "Erode", che ha evidenziato la violazione delle norme che disciplinano l'interruzione di gravidanza all'interno di un nosocomio della provincia di Perugia.
In particolare gli accertamenti hanno permesso di scoprire che un medico ginecologo, in più occasioni, forniva suggerimenti alle pazienti, già visitate presso il proprio studio privato, per eludere le prescrizioni temporali imposte dalla legge sull'interruzione di gravidanza volontaria e praticare così falsamente un aborto terapeutico.
Tali procedure venivano praticate anche in assenza dei termini obbligatori tra la manifestazione di volontà dell'interruzione di gravidanza e l'intervento stesso. Lo stesso medico attestava un periodo di gravidanza inferiore a quello reale, al fine di praticare irregolarmente l'aborto presso la struttura pubblica. In un caso le indagini hanno permesso di accertare un'interruzione di gravidanza di due gemelli compiuta a danno di una cittadina extracomunitaria, costretta, con la complicità del proprio convivente, a firmare il consenso informato all'intervento clinico nonostante non parlasse e comprendesse la lingua italiana.
Gli accertamenti hanno inoltre consentito di verificare la sottrazione, da parte del medico insieme ad altro personale ospedaliero, di numerose apparecchiature e presidi sanitari da alcuni nosocomi della provincia di Perugia per il loro utilizzo nel proprio studio privato; tali beni, il cui valore supera i 100mila euro, sono stati tutti individuati e sottoposti a sequestro nel corso dell'indagine. Il titolare delle indagini, Sergio Sottani, Sostituto Procuratore della Procura di Perugia, concordando con l'ipotesi investigativa, ha emesso 5 avvisi di conclusione delle indagini preliminari a carico del medico ginecologo, della sua segretaria privata, una ostetrica, un dipendente ospedaliero ed un cittadino extracomunitario, contestando i reati di peculato, ricettazione ed interruzione di gravidanza fuori dai termini previsti per legge.