"Via Padova è meglio di Milano", non solo nel week end

Cronaca
L'Orchestra multietnica di via Padova
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Ne sono certi gli organizzatori di una manifestazione, il 22 e il 23 maggio, nel capoluogo lombardo. Due giorni di eventi per dire che il quartiere multietnico, dove a febbraio venne ucciso un giovane egiziano, non è solo quello raccontato nelle cronache

di Valeria Valeriano

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Il titolo della manifestazione è stato inventato da un bambino di una scuola elementare. Dopo una visita guidata alla scoperta del quartiere cosmopolita di Milano gli è stato chiesto cosa ne pensasse. C’ha pensato un po’. Poi ha risposto: “Via Padova è meglio di Milano”. Due giorni di eventi, il 22 e il 23 maggio, per far conoscere e apprezzare la parte più multiculturale del capoluogo lombardo. Quella che, troppo spesso, viene citata solo per reati e fatti di sangue compiuti da extracomunitari. Soprattutto dopo il 13 febbraio scorso, quando l’uccisione di un ragazzo egiziano ha provocato ore di guerriglia urbana. Ma via Padova, spiegano gli organizzatori, è molto di più. È un laboratorio multietnico pieno di risorse. Portarle alla luce e mostrarle a tutti è proprio l’obiettivo di Via Padova è meglio di Milano.

“Una festa di quartiere aperta alla città”, si legge sul sito dell’evento. E molti milanesi si sono già dati appuntamento per il week end sulla pagina Facebook. Le iniziative sono tantissime. Coinvolgeranno grandi e piccoli. Dalle 10 del mattino a mezzanotte, sui quattro chilometri che vanno da piazzale Loreto a Crescenzago, ci saranno performance artistiche, musica dal vivo, laboratori di poesia e botanica, eventi sportivi, percorsi enogastronomici, mostre, dibattiti, giochi e molto altro. I profumi, i sapori, le lingue e le tradizioni di tante parti d’Italia e del mondo si mescoleranno. Da non perdere, ad esempio, la visita alla Casa della cultura islamica. O il concerto dell’Orchestra multietnica che si esibirà domenica al Trotter insieme alla cantante Malika Ayane (cresciuta in via Padova).

Il progetto, organizzato dal comitato Vivere in zona 2, coinvolge una cinquantina di realtà, tra cui le scuole, le parrocchie, le associazioni e i teatri del quartiere. “Sarà una manifestazione ricca di cultura – spiega Carlo Bonaconsa, portavoce del comitato –. Noi crediamo nella valorizzazione della diversità, nell’incontro. Vogliamo costruire convivenza, non solo solidarietà. Vogliamo le serrande alzate e le insegne colorate in lingue diverse. Vogliamo che tutti conoscano le ricchezze del territorio: i parchi, le vie d’acqua, la pista ciclabile sull’alzaia del Naviglio Martesana, i vecchi borghi, le chiese romaniche, i 438 negozi, le attività artigianali, i laboratori di giovani creativi”. Le cronache, secondo Carlo Bonaconsa, non mostrano la complessità del quartiere. "Troppi stereotipi, pregiudizi, superficialità, semplificazioni. Via Padova – conclude – non è raccontata per quello che è".

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