Camorra: preso il boss Noviello. Era nascosto nel sottotetto

Cronaca
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Sgominata una cellula dei Casalesi che gestiva i traffici illeciti tra Latina e Roma. In manette sette persone. Tra questi anche il latitante Pasquale Noviello, arrestato nella sua villa insieme con la moglie Rosaria Maria Schiavone. IL VIDEO DEL BLITZ

Avevano costituito una cellula del clan dei Casalesi, con legami consolidati con la camorra campana ma ormai in grado di gestire in modo autonomo i traffici illeciti tra le province di Latina e di Roma. Gli affari erano lo spaccio di droga e il traffico di armi, le estorsioni a commercianti e imprenditori, le truffe, il riciclaggio di auto rubate. I proventi venivano poi investiti in società immobiliari affidate a dei prestanome. Ufficialmente invece sette esponenti del gruppo, tutti arrestati la scorsa notte in un blitz, risultavano essere nullatenenti.

Per il ministro della Giustizia Angelino Alfano, si è trattato dell’ “ennesimo successo dello Stato sull'antistato, ottenuto grazie al grande impegno investigativo e alle norme antimafia fortemente volute da questo Governo". Nullatenenti risultavano anche Rosaria Maria Schiavone, figlia del collaboratore di giustizia Carmine Schiavone, boss della camorra dei Casalesi, e suo marito, Pasquale Noviello, originario di Minturno, arrestato per triplice tentato omicidio e associazione a delinquere di stampo mafioso, considerato il boss dell'organizzazione sgominata nel blitz.

Erano loro i vertici del clan "Schiavone- Noviello", sgominato in un'operazione condotta nella notte dalla squadra mobile di Latina, diretta dal vicequestore Cristiano Tatarelli, e dal commissariato di polizia di Cisterna.

Noviello è stato sorpreso nascosto in un sottotetto della sua villa di via Chianciano, a Nettuno, celato da un lampadario incassato nel soffitto. A tradirlo è stata l'emozione delle figlie che al momento dell'irruzione delle forze dell'ordine continuavano a guardare verso l'alto in un punto preciso della casa. Noviello, latitante dal marzo del 2008, sfuggito alla cattura per un agguato armato avvenuto a Cisterna, aveva trovato rifugio nel suo nascondiglio dopo essersi accorto, attraverso le videocamere che circondavano la villa, del blitz degli uomini della squadra mobile. In camera gli agenti hanno ritrovato il monitor collegato al circuito ancora acceso.

Insieme a lui e alla moglie sono finiti agli arresti, accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso, anche il padre Mario Noviello, che si occupava di riciclare il denaro di provenienza illecita, Francesco Gara e Agostino Ravese, entrambi calabresi residenti a Nettuno. Arrestati nel corso del blitz anche Dario Flamini, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, e Francesco Cascone, ristoratore di Cisterna. Le indagini scattarono due anni fa proprio a seguito di un agguato armato avvenuto a Cisterna che aveva come bersaglio Cascone. Contestualmente agli arresti è stato eseguito dai finanzieri del Gico del Nucleo di polizia tributaria di Roma un sequestro preventivo di beni - la villa di Nettuno, due terreni e due imprese edili - per circa quattro milioni di euro.

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