Affiliati al clan Nuvoletta, armati e a volto coperto, hanno fatto irruzione in un bowling e in una sala giochi della provincia di Napoli sparando in mezzo alla gente con mitragliette e pistole. Quattro fermi, ricercate due persone
Il 14 marzo scorso sei persone hanno fatto irruzione, a volto coperto ed armate di pistola, di un mitragliatore Kalashnikov, di una mitraglietta Skorpion e di un fucile a canne mozze, prima nella sala giochi "Hollywood Casino"' di Giugliano e poi, a distanza di soli 18 minuti, nel centro Bowling "Big One" di Pozzuoli.
Incuranti della gente terrorizzata alla loro vista, i sei hanno iniziato a sparare contro attrezzature e suppellettili dei locali in mezzo a persone che solo per caso sono riuscite a sfuggire a proiettili vaganti. Molti dei presenti sono stati costretti a sdraiarsi a terra per non essere colpiti ed alcuni sono stati anche sfiorati dalle pesanti slot machines rovesciate dai componenti del gruppo criminale.
Le indagini congiunte di carabinieri e guardia di Finanza dei comandi provinciali di Napoli hanno permesso di identificare i sei autori delle spedizioni, tra le quali vie è anche un minorenne. Tutti sono ritenuti affiliati al clan camorristico dei Nuvoletta, egemone a Marano. Nel corso delle investigazioni, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, è stato accertato il movente dei raid: dissidi personali e di carattere economico tra uno dei fermati, Giuseppe Palumbo, di 34 anni, mandante ed esecutore delle spedizioni punitive, la moglie ed uno zio di quest'ultima. Gli investigatori hanno accertato che la donna si era separata dal marito ed era stata accolta nella casa di un suo zio, il proprietario dei due locali, che a giudizio di Palumbo erano stati acquisiti a discapito di un fratello e di un nipote (quest'ultimo è legato da vincoli di parentela e di amicizia proprio con Giuseppe Palumbo).
Incuranti della gente terrorizzata alla loro vista, i sei hanno iniziato a sparare contro attrezzature e suppellettili dei locali in mezzo a persone che solo per caso sono riuscite a sfuggire a proiettili vaganti. Molti dei presenti sono stati costretti a sdraiarsi a terra per non essere colpiti ed alcuni sono stati anche sfiorati dalle pesanti slot machines rovesciate dai componenti del gruppo criminale.
Le indagini congiunte di carabinieri e guardia di Finanza dei comandi provinciali di Napoli hanno permesso di identificare i sei autori delle spedizioni, tra le quali vie è anche un minorenne. Tutti sono ritenuti affiliati al clan camorristico dei Nuvoletta, egemone a Marano. Nel corso delle investigazioni, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, è stato accertato il movente dei raid: dissidi personali e di carattere economico tra uno dei fermati, Giuseppe Palumbo, di 34 anni, mandante ed esecutore delle spedizioni punitive, la moglie ed uno zio di quest'ultima. Gli investigatori hanno accertato che la donna si era separata dal marito ed era stata accolta nella casa di un suo zio, il proprietario dei due locali, che a giudizio di Palumbo erano stati acquisiti a discapito di un fratello e di un nipote (quest'ultimo è legato da vincoli di parentela e di amicizia proprio con Giuseppe Palumbo).