Caso Mills, legittimo impedimento: atti alla Consulta

Cronaca
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I giudici della decima sezione penale del Tribunale di Milano hanno trasmesso gli atti alla Consulta perché verifichi la costituzionalià della nuova legge sul legittimo impedimento. Ghedini: i giudici non vogliono applicare la legge

I giudici milanesi del processo in cui il premier Silvio Berlusconi è accusato di aver corrotto l'avvocato britannico David Mills hanno trasmesso oggi gli atti alla Consulta perché verifichi la costituzionalità della legge sul legittimo impedimento.
In particolare, i giudici chiedono alla Suprema Corte di valutare se occorra l'eventuale violazione
degli articoli 3 e 138 della Costituzione.
I legali di Berlusconi, come già lunedì scorso nel processo sui presunti fondi neri di Mediaset, avevano chiesto la sospensione del dibattimento fino alle date del 21 e del 28 luglio per impegni istituzionali del premier. Oltre all'istanza relativa alla nuova legge, la difesa aveva inoltre chiesto il rinvio dell'udienza odierna perchè venisse riconosciuto il legittimo impedimento del premier a parteciparvi per la contemporanea fissazione, oggi, del Consiglio dei ministri.

"La decisione dei giudici non è condivisibile perché dimostra la volontà di questo tribunale di non applicare la legge, una legge a nostro giudizio volta ad ottemperare le esigenze di giustizia con quelle istituzionali del presidente edel Consiglio". E' il commento a caldo di Niccolò Ghedini uno dei legali di Silvio Berlusconi dopo la decisione di trasmettere alla Consulta gli atti del processo perché valuti l'aderenza ai dettami costituzionali della nuova legge sul legittimo impedimento.
"Noi avevamo offerto delle date utili - ha detto Ghedini - e nemmeno su questo ci è stata data la risposta". E ha aggiunto: "Evidentemente vogliono fare il processo a Berlusconi indipendentemente dai suoi impedimenti".

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