Fiat, gli operai di Termini Imerese in sciopero

Cronaca
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I lavoratori incroceranno le braccia due ore per turno nel giorno del vertice al Ministero dello Sviluppo economico che dovrà fare chiarezza sulle offerte in campo. Da domani cassa integrazione fino al 3 maggio

Due ore di sciopero per turno, oggi alla Fiat di Termini Imerese, nel giorno dell'incontro al Ministero dello Sviluppo economico. Dalle 9.15 alle 11.15. Poi dalle 16 alle 18, in concomitanza con il vertice che dovrà fare maggiore chiarezza sulle offerte in campo, specie dopo le visite degli inviati dei gruppi interessati all'impianto: dal finanziere Simone Cimino ai cinesi della Faw, fino al gruppo Rossignolo. Da domani un nuovo periodo di cassa integrazione: impianti fermi per due settimane per ripartire il 3 maggio.

Ma la macchina della protesta non subirà arresti: per il giorno 21, infatti, quando il Lingotto presenterà il piano industriale, le tute blu della fabbrica e dell'indotto daranno vita a quella che nelle intenzioni vuole essere un grande manifestazione, con il coinvolgimento del comprensorio termitano e degli amministratori locali. "Vogliamo riprenderci in mano la vertenza - dice Vincenzo Comella della Uilm, che oggi sarà presente al tavolo del Ministero - ci sembra che gli operai siano tenuti fuori dai movimenti in corso in queste settimane e che Scajola e la Fiat abbiano più a cuore un equilibrio di interessi, piuttosto che il futuro dello stabilimento. A questo punto non staremo alla finestra, ma faremo valere le ragioni e le preoccupazioni del sindacato e degli operai". Specie alla luce delle indiscrezioni rese note nei giorni scorsi dalla Fiom Cgil, secondo cui l'impianto che assembla la Lancia Y e che si fermerà il 31 dicembre 2011, quest'anno dimezzeà' la produzione, passando da 80 mila a circa 35 mila vetture: uno scenario che prevederebbe sei mesi di cassa integrazione. "Un vero massacro per i lavoratori, inaccettabile", chiosa Roberto Mastrosimone della Fiom.

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