Caso Claps, una speranza di verità anche in Inghilterra

Cronaca
danilo

Heather Burnett fu uccisa nel 2002 nel Dorset. Fu sospettato il suo vicino di casa, Danilo Restivo: lo stesso uomo che per ultimo vide Elisa nel 1993. Oggi, le famiglie delle due donne cercano ancora giustizia

"Spero che si arrivi presto al killer di Elisa e quindi anche a quello di mia sorella". Lo ha dichiarato Ben Barnett, il fratello di Heather Burnett, la donna, 48 anni, madre di due figli, assassinata nella sua casa del Dorset nel 2002.
Un omicidio che venne subito collegato per una serie di incredibili coincidenze alla sedicenne di Potenza che era misteriosamente scomparsa il 12 settembre del 1993 senza lasciare nessuna traccia. "Il problema - ha aggiunto Barnett intervistato dalla Bbc- è che ci sono state alcune circostanze che ci avevano indotto a sperare, ma poi non è venuto fuori nulla. Comunque, la scoperta dei resti è sconvolgente e potrebbe condurre a prove decisive".

Intanto la polizia inglese dal giorno del ritrovamento dei resti di Elisa murati nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità è in stretto contatto con gli investigatori italiani. Una collaborazione, che in realtà non si è mai interrotta in tutti questi otto anni.

Un sottile ma impressionante filo rosso lega infatto i due casi. Un filo rosso che passa attraverso Danilo Restivo. Se fu lui l'ultimo a vedere in vita la Claps a Potenza, dove 17 anni fa abitava, è stato sempre lui in Gran Bretagna il principale indiziato dell'omicidio della Barnett, avvenuto nell'abitazione della donna , a Capstone Road, Charminster, Bournemouth, località del Dorset dove ancora vive.

Ma come si arrivò a Restivo? Heather venne trovata, massacrata a colpi di martello, dai suoi due figli di 14 e 11 anni con un seno mutilato e una ciocca di capelli nella mano destra. L'uomo, che abitava in una casa in affitto proprio di fronte alla Barnett, venne interrogato più volte sul feroce omicidio che si era consumato a pochi passi dalla sua abitazione.

Le ricerche del killer di Heather rallentarono fino a quando, tre anni fa, sofisticate analisi di laboratorio portarono ad accertare, in maniera definitiva, che la ciocca di lunghi capelli trovata tra le sue dita appartenevano a un'altra persona, con un diverso Dna. Si scoprì così che Restivo a Potenza era conosciuto anche come feticista per una sua insolita mania, quella di tagliare a sorpresa ciocche di capelli alle donne. Ma gli investigatori tornarono anche su un altro particolare: l'impronta di una Nike trovata sulla scena del delitto. Scarpe che qualcuno sostenne di aver visto ai piedi del potentino.

La polizia del Dorset, in missione in Italia lo scorso ottobre, avrebbe raccolto il dna di 15 donne, tra Torino, Roma, Potenza e Milano, tutte vittime di un maniaco dei capelli, che avevano risposto all'appello degli investigatori dopo aver visto una puntata dedicata al delitto Barbett sulla versione tv italiana di Crimewatch della Bbc. Con il ritrovamento del corpo di Elisa lo scorso mercoledi' potrebbe esserci una svolta anche nel caso Barnett . E' questa la speranza dei familiari della vittima e la speranza della polizia.

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