“Se lui non ti dà il permesso non puoi far niente”, racconta un’adepta della setta Maya fondata da Danilo Speranza, l’uomo arrestato con l’accusa di aver violentato mamme e bambine. Lui nega: “Sono innocente, sono impotente”
“Ho subito violenze da Danilo Speranza. Più volte. Mi ha estorto 45 mila euro”. Parla a fatica una delle vittime del guru della Setta Maya arrestato ieri a Roma. La donna, 38 anni e di origine marocchina, è forse una di quella che ha pagato il prezzo più alto. Oltre alle violenze e ai soldi, infatti, Danilo Speranza le ha strappato anche la figlia, affidandola a una coppia che non poteva avere figli. Ed è stata proprio la figlia, oggi 15 enne, insieme con un’altra ragazza di 17 anni a denunciare ciò che accadeva agli adepti della Setta Maya.
Ai microfoni di SKY TG24 la donna ricorda lo stato di totale dipendenza degli adepti: “Se lui non ti dà il permesso non puoi fare niente”.
Intanto oggi Danilo Speranza, interrogato dal Gip del Tribunale di Tivoli Cecilia Angrisano, si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’uomo deve rispondere del reato di violenza sessuale e di truffa aggravata. “Sono innocente perché sono impotente” aveva detto agli agenti della municipale di Roma subito dopo l'arresto. Della sua impotenza parla oggi anche la compagna, trentenne che con lui conviveva da un anno, ma soprattutto i suoi legali che riferiscono di "una perizia fatta nell'agosto scorso all'Università di Tor Vergata che testimonierebbe il problema di Speranza".
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