Appalti: in carcere l'uomo che rise del terremoto

Cronaca
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Nuove misure cautelari della procura di Firenze contro l'imprenditore Piscicelli e l'avvocato Guido Cerruti (ai domiciliari). Resta libero l'ex presidente Btp Fusi. Piscicelli raccontò al telefono di aver riso durante il sisma a L'Aquila. LA TELEFONATA

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Prosegue l'inchiesta della Procura di Firenze sugli appalti per i grandi eventi. Nella notte, il gip del capoluogo toscano, Rosario Lupo ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per l'imprenditore Francesco Maria De Vito Piscicelli, già indagato per corruzione nell'ambito della stessa inchiesta; misura cautelare agli arresti domiciliari invece per l'avvocato romano Guido Cerruti. Anche per lui, secondo quanto si apprende, l'ipotesi di reato contestata sarebbe la corruzione.

Piscicelli è l'imprenditore che raccontò al telefono di aver riso durante il terremoto a L'Aquila al pensiero delle gare d'appalti per la ricostruzione. ASCOLTA L'AUDIO DELL'INTERCETTAZIONE

Altri provvedimenti sono stati notificati in carcere all'ex presidente del Consiglio dei Lavori Pubblici, Angelo Balducci e all'ex provveditore alle opere pubbliche della Toscana, Fabio De Santis, arrestati il 10 febbraio scorso insieme al funzionario pubblico Mauro Della Giovampaola e all'imprenditore Diego Anemone.
Dalle intercettazioni emerge che un prete custodiva il tesoro di Anemone.

Oggi il giudice per le indagini preliminari di Firenze ha respinto invece la richiesta di custodia cautelare per l'imprenditore edile Riccardo Fusi, come invece aveva chiesto la Procura fiorentina. Lo riferiscono fonti giudiziarie. La richiesta di arrestare Fusi, ex presidente della Btp, era stata avanzata dalla Procura contestualmente a quelle riguardanti i membri della cosiddetta "cricca della Ferratella", eseguite tra il 10 febbraio e la notte scorsa, ed era rimasta pendente.
Nel frattempo, secondo il Gip, sarebbero venute meno le esigenze cautelari per Fusi, che si era dimesso dalla presidenza della Btp dopo essere stato iscritto nel registro degli indagati. Contro la decisione del gip su Fusi, la Procura fiorentina ha presentato ricorso al Tribunale del riesame, come riferiscono fonti giudiziarie.

Gli arresti di Piscicelli e Cerruti sarebbero legati al filone fiorentino dell'inchiesta, quello che riguarda l'appalto per la scuola marescialli dei carabinieri di Castello, a Firenze. La gara venne vinta nel 2001 dalla Baldassini-Tognozzi-Pontello di Riccardo Fusi (dimessosi nei giorni scorsi da presidente), ma nel 2006 l'appalto le fu tolto e dato all'Astaldi dopo un contenzioso sull'indice di sismicità.
Nel maggio scorso, però, Btp ha vinto il lodo arbitrale e lo Stato ora le deve 34 milioni di euro. I lavori si sono bloccati e recentemente c'è stata l'interruzione del contratto con l'Astaldi. Secondo l'accusa, la nomina di De Santis a provveditore delle opere pubbliche della Toscana sarebbe stata funzionale agli interessi di Fusi sull'appalto. Per l'accusa e' grazie a Piscicelli, che in cambio avrebbe chiesto soldi e la partecipazione con Btp per gli appalti, che Fusi entra in contatto con Balducci e De Santis


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