Como, arrestato l'assassino dell’artigiano

Cronaca
carabinieri-8730

I carabinieri hanno fermato il convivente dell'ex moglie dell'uomo assassinato questa mattina. Il fatto sarebbe stato causato da motivi economici

Soldi. E' questo il movente che ha armato la mano di Carlo D'Elia, 57 anni, accusato dell'omicidio  dell'artigiano Antonino Correnti, 63 anni, trovato morto questa  mattina in un parcheggio vicino casa, in via Madonna del Pozzo, località Visino alle porte di Valbrona, in provincia di Como.

D'Elia, attuale convivente dell'ex moglie della vittima, ha  confessato l'omicidio ai carabinieri e al sostituto procuratore di Como, Antonio Nalesso, spiegando di aver usato una pistola, poi  gettata nel lago del Segrino. Un'arma, calibro 7.65, non ancora  trovata. "Non ho più un soldo per causa sua", l'accusa del 57enne da  tempo in contrasto con la vittima. D'Elia e la vittima avevano avuto  dei contrasti sia per il mantenimento del figlio disabile di Correnti, rimasto a vivere con la madre, sia per questioni di carattere  professionale.

Entrambi specializzati nella posa di pavimenti, la vittima  avrebbe 'soffiato' alcuni lavori al 'rivale'. Erano le 7.40 quando un  muratore che sta lavorando in un cantiere vicino alla Chiesa  parrocchiale, dietro al cimitero, ha notato il corpo del 63enne  originario di Enna, incensurato, divorziato e padre di tre figli. Il  cadavere, con una grossa ferita alla testa, era accanto al furgone dell'artigiano dove l'omicida lo ha atteso e freddato, come in un vero e proprio agguato.

Cronaca: i più letti

[an error occurred while processing this directive]