Due richieste di arresto in meno di due anni: questo il recordo battuto dall'imprenditore eletto come rappresentante degli italiani nel mondo.
Nicola Di Girolamo, avvocato e imprenditore eletto al senato per il Pdl nella circoscrizione Estero in rappresentanza degli italiani nel mondo, un record lo ha già battuto. In meno di due anni, 21 mesi per la precisione, su di lui arrivano ben due richieste di arresto. L'ultima oggi con due accuse, una più pesante dell'altra: associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio al reimpiego di capitali illeciti e la violazione della legge elettorale con l'aggravante mafiosa: sarebbe stato eletto con i voti della 'ndrangheta.
Ma già nel giugno del 2008 il tribunale di Roma chiede per il senatore la custodia cautelare in carcere. L'accusa: non risiedere davvero all'estero al momento della candidatura. Nel dettaglio le imputazioni a suo carico sono molte: aver attentato ai diritti politici dei cittadini, falsa dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla sua identità, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici determinata dall'altrui inganno, concorso in falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, concorso in falsità in atti destinati alle operazioni elettorali e false dichiarazioni sulle sue generalità. Ma nel settembre 2008 il Senato non concede l'autorizzazione all'arresto. prosegue invece la verifica della regolarità nell'assegnazione del seggio che si conclude con una proposta di decadenza del seggio. Ma poi l'aula di palazzo Madama ribalta il parere della giunta. Di Girolamo al momento. oltre sedere nel Senato della Repubblica, fa parte della commissione Esteri e del Comitato per le questioni degli Italiani all'estero.
Ma già nel giugno del 2008 il tribunale di Roma chiede per il senatore la custodia cautelare in carcere. L'accusa: non risiedere davvero all'estero al momento della candidatura. Nel dettaglio le imputazioni a suo carico sono molte: aver attentato ai diritti politici dei cittadini, falsa dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla sua identità, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici determinata dall'altrui inganno, concorso in falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, concorso in falsità in atti destinati alle operazioni elettorali e false dichiarazioni sulle sue generalità. Ma nel settembre 2008 il Senato non concede l'autorizzazione all'arresto. prosegue invece la verifica della regolarità nell'assegnazione del seggio che si conclude con una proposta di decadenza del seggio. Ma poi l'aula di palazzo Madama ribalta il parere della giunta. Di Girolamo al momento. oltre sedere nel Senato della Repubblica, fa parte della commissione Esteri e del Comitato per le questioni degli Italiani all'estero.