Un giovane egiziano è stato fermato dagli uomini della Digos con l'accusa di devastazione aggravata, perché avrebbe partecipato ai disordini e ai danneggiamenti avvenuti sabato scorso in via Padova a Milano, dopo l'omicidio di un connazionale
LA PHOTOGALLERY degli scontri
Proseguono con intensità le indagini, fra le gang di latinos, della Squadra Mobile della Questura di Milano, per trovare gli autori dell'omicidio del giovane egiziano ucciso in via Padova sabato scorso, delitto dopo il quale si e' verificata una violenta e improvvisa rivolta della comunita' nordafricana. E ancora non sono chiari tutti i particolari della morte di Abdel Aziz El Sayed, 19 anni, panettiere, che aveva presentato richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno scaduto, ammazzato mentre si trovava con due suoi amici con un unico fendente all'emitorace sinistro.
Non è ancora chiaro il movente, comunque pare banale, che ha determinato il delitto: se alla vittima sia stato pestato un piede da un sudamericano appartenente a un gruppetto di cinque e ne sia nata una lite degenerata nel sangue o se invece sia stato un commento sulla presunta fidanzata italiana (ipotesi riferita da un testimone, ma non confermata dalla polizia) dell'egiziano a far nascere l'aggressione.
Intanto sale a sei il numero di persone fermate per gli scontri seguiti all'omiciso del giovane.
L'ultimo fermato dagli uomini della Digos è un egiziano accusato di devastazione aggravata.
Il gip di Milano Maria Grazia Domanico ha convalidato i fermi e disposto il carcere per i 4 egiziani fermati per i disordini scoppiati sabato scorso in via Padova, a Milano, dopo l'omicidio di un loro connazionale di 19 anni. I quattro, che dunque restano in carcere, sono accusati di devastazione aggravata. Per altri due egiziani, fermati tra ieri e oggi sempre in relazione alla rivolta che ha seguito l'omicidio, l' interrogatorio di garanzia davanti al gip si terrà mercoledì.
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Non è ancora chiaro il movente, comunque pare banale, che ha determinato il delitto: se alla vittima sia stato pestato un piede da un sudamericano appartenente a un gruppetto di cinque e ne sia nata una lite degenerata nel sangue o se invece sia stato un commento sulla presunta fidanzata italiana (ipotesi riferita da un testimone, ma non confermata dalla polizia) dell'egiziano a far nascere l'aggressione.
Intanto sale a sei il numero di persone fermate per gli scontri seguiti all'omiciso del giovane.
L'ultimo fermato dagli uomini della Digos è un egiziano accusato di devastazione aggravata.
Il gip di Milano Maria Grazia Domanico ha convalidato i fermi e disposto il carcere per i 4 egiziani fermati per i disordini scoppiati sabato scorso in via Padova, a Milano, dopo l'omicidio di un loro connazionale di 19 anni. I quattro, che dunque restano in carcere, sono accusati di devastazione aggravata. Per altri due egiziani, fermati tra ieri e oggi sempre in relazione alla rivolta che ha seguito l'omicidio, l' interrogatorio di garanzia davanti al gip si terrà mercoledì.
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