Prima di morire l'uomo avrebbe scritto una lettera, mai arrivata. Intervistato da SKY TG24, Giovanni Cucchi domanda: "Dove è finito quell'ultimo grido di dolore di mio figlio?"
"Dove è finita la lettera? Dove è finito quell'ultimo grido di dolore di mio figlio"? Se lo chiede Giovanni Cucchi, padre di Stefano, il giovane finito in carcere il 15 ottobre scorso e morto una settimana dopo nell'ospedale Sandro Pertini, intervistato da Sky Tg24.
L'uomo fa riferimento a una delle ultima novità emerse nel caso. Ovvero, una lettera scritta da Stefano Cucchi ad una comunità terapeutica mai arrivata e che risulta tra gli oggetti personali redatti nel verbale del Dap del Pertini ma non in quelli di un altro verbale del carcere di Regina Coeli.
"Questa lettera era il suo unico modo per comunicare col mondo" dice l'uomo. E resta ancora il sospetto legato al fatto che le cartelle cliniche del ragazzo siano state falsificate.
L'inchiesta della Commissione parlamentare sul Servizio sanitario nazionale sul caso Cucchi è ormai alle battute finali, ma la famiglia del ragazzo cerca ancora di capire cosa abbia portato alla morte Stefano, deceduto all'età di 30 anni durante la permanenza al Pertini.
Acolta la seconda parte dell'intervista a Giovanni Cucchi
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