Le coppie gay all'Istat: "Contateci"

Cronaca
L'appello lanciato dal sito Gay.it affinché le coppie omosessuali vengano censite dall'Istat
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Nel prossimo censimento del 2011, Gay.it chiede che venga reso noto anche il numero delle coppie di fatto tra persone dello stesso sesso. L’appello online ha già superato le millecinquecento firme, tra cui quelle di Scalfarotto, Cecchi Paone e Luxuria

L’obiettivo è "non essere cancellati" perché "le coppie gay ci sono e lo vogliono dire".  Per questo, il portale Gay.it ha deciso di promuovere un appello on-line affinché nel prossimo censimento del 2011 l'Istat conti anche “le coppie omosessuali”.

“Nell’ultimo, quello del 2001 – si legge dal sito dell’associazione - Gay.it fu protagonista di una violenta polemica con l’Istituto nazionale di Statistica. Il questionario distribuito nelle case di tutti gli italiani, infatti, lasciava la possibilità alle coppie lesbiche, gay e transessuali conviventi di dichiararsi come tali. Persino il ricercatore responsabile di quella sezione, in un primo tempo, ci disse che era intenzione dell'Istituto misurare il fenomeno, come uno dei tanti fenomeni sociali in atto nel paese”.

Fin qui niente di male, anzi. Il problema secondo i promotori è invece venuto dopo, “quando l’Istat pubblicò i risultati, per un probabile input politico, furono conteggiate come "coppie di fatto" le sole coppie eterosessuali, mentre le decine di migliaia di cittadini e contribuenti lgbt che avevano barrato la casella "conviventi" furono declassati ad "altra forma di convivenza", quella dove principalmente finiscono le coppie formate da una persona anziana e dal suo o dalla sua badante.

“Questa volta - si legge nel testo dell'appello - non accetteremo che i nostri rapporti d'affetto vengano declassati: se la politica non vuole darci il matrimonio ponendo il nostro paese in grave ritardo rispetto a tutti gli altri Stati europei, che almeno l'Istituto di Statistica ci consideri per quello che siamo: coppie, coppie di fatto".

Alla campagna, hanno già aderito più di millecinquecento persone. Tra gli altri, il vicepresidente del Pd Ivan Scalfarotto, il giornalista Alessandro Cecchi Paone, il presentatore televisivo Fabio Canino e l’ex deputata di Rifondazione comunista Vladimir Luxuria.

Parallelamente all’iniziativa è nato anche un gruppo su Facebook che conta già più di seicento membri.
L’appello è stato ripreso anche da alcuni blog e siti del mondo gay: quasi tutti sono favorevoli, anche se alcuni sono convinti che ci si debba concentrare “sulla calendarizzazione del dibattito parlamentare sia sull’omofobia che sulle Unioni Civili e non correre dietro ad un ennesimo ballon d’essai propagandistico”.

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