iPhone: l'applicazione più scaricata? Quella su Mussolini
CronacaPermette di ascoltare e vedere i discorsi del Duce e in una sola settimana è balzato in testa nella classifica dei più desiderati. Un record amaro proprio nel giorno della Memoria. E in rete scoppia la polemica tra chi accusa Apple e chi si entusiasma.
di David Saltuari
Tra le ultime novità di Apple, forse la meno desiderata dalla casa della mela, c'è il rischio di restare invischiati in un caso di apologia del fascismo. Dal 21 gennaio è infatti in vendita sull'Appstore, il negozio virtuale di Apple dove sono presenti anche contenuti inseriti da terzi, iMussolini, un'applicazione per iPhone. Al costo di 79 centesimi si possono ascoltare, leggere e vedere un centinaio di discorsi di Benito Mussolini. L'applicazione ha scalato velocemente la classifica delle più scaricate, raggiungendo il secondo posto il 27 gennaio, Giorno della Memoria, e conquistando la vetta ventiquattro ore dopo. A metterla online non è stata Apple, ma un giovane programmatore napoletano, Luigi Marino che fino ad oggi si era limitato a inserire un'applicazione che insegna ricette napoletane e due sistemi per aiutare nella scelta di sistemi audio e video. Il fatto non è passato inosservato, tanto da interessare anche il Daily Mail.
Sull'Appstore, nella pagina di presentazione di iMussolini Marino mette le mani avanti specificando che "questa applicazione non inneggia al fascismo", e invita "tutti gli utenti di evitare commenti non opportuni". Richiesta rimasta però inascoltata, tanto che molti hanno lasciato frasi come "Boia chi molla", "Molti nemici molto onore" in un florilegio un po' polveroso dei motti del ventennio. Molti però quelli che acquistano l'applicazione (l'unico modo per poter lasciare un commento) per criticare: da "propongo all'autore di scriverne una anche su Matteoti" fino a "vi vergognate come sporchi topi di fogna fascisti". Lo stesso Marino non aiuta e getta benzina sul fuoco delle polemiche future. Oltre a pubblicare, con un certo vanto, i link a tutte le testate che hanno citato le sue applicazioni promette "in preparazione la versione 1.1 con nuovi contenuti tra cui tutte le opere del fascismo".
Un lettore di Melamangio, blog dedicato al mondo Apple, ha tentato di segnalare all'AppStore l'applicazione per i suoi contenuti offensivi. Ma il servizio tecnico di Apple avrebbe risposto che la società della mela non controlla le singole applicazioni ma si affida a un software. Se questo non trova parole considerate offensive l'applicazione non viene bloccata. Per il resto Apple non si assume la responsabilità sui contenuti inseriti da terzi. Interpellati da Bloomberg gli uffici di Apple Italia per ora non hanno voluto rilasciare dichiarazioni.
Tra le ultime novità di Apple, forse la meno desiderata dalla casa della mela, c'è il rischio di restare invischiati in un caso di apologia del fascismo. Dal 21 gennaio è infatti in vendita sull'Appstore, il negozio virtuale di Apple dove sono presenti anche contenuti inseriti da terzi, iMussolini, un'applicazione per iPhone. Al costo di 79 centesimi si possono ascoltare, leggere e vedere un centinaio di discorsi di Benito Mussolini. L'applicazione ha scalato velocemente la classifica delle più scaricate, raggiungendo il secondo posto il 27 gennaio, Giorno della Memoria, e conquistando la vetta ventiquattro ore dopo. A metterla online non è stata Apple, ma un giovane programmatore napoletano, Luigi Marino che fino ad oggi si era limitato a inserire un'applicazione che insegna ricette napoletane e due sistemi per aiutare nella scelta di sistemi audio e video. Il fatto non è passato inosservato, tanto da interessare anche il Daily Mail.
Sull'Appstore, nella pagina di presentazione di iMussolini Marino mette le mani avanti specificando che "questa applicazione non inneggia al fascismo", e invita "tutti gli utenti di evitare commenti non opportuni". Richiesta rimasta però inascoltata, tanto che molti hanno lasciato frasi come "Boia chi molla", "Molti nemici molto onore" in un florilegio un po' polveroso dei motti del ventennio. Molti però quelli che acquistano l'applicazione (l'unico modo per poter lasciare un commento) per criticare: da "propongo all'autore di scriverne una anche su Matteoti" fino a "vi vergognate come sporchi topi di fogna fascisti". Lo stesso Marino non aiuta e getta benzina sul fuoco delle polemiche future. Oltre a pubblicare, con un certo vanto, i link a tutte le testate che hanno citato le sue applicazioni promette "in preparazione la versione 1.1 con nuovi contenuti tra cui tutte le opere del fascismo".
Un lettore di Melamangio, blog dedicato al mondo Apple, ha tentato di segnalare all'AppStore l'applicazione per i suoi contenuti offensivi. Ma il servizio tecnico di Apple avrebbe risposto che la società della mela non controlla le singole applicazioni ma si affida a un software. Se questo non trova parole considerate offensive l'applicazione non viene bloccata. Per il resto Apple non si assume la responsabilità sui contenuti inseriti da terzi. Interpellati da Bloomberg gli uffici di Apple Italia per ora non hanno voluto rilasciare dichiarazioni.