Dopo la rivolta di ieri, è ripresa la protesta degli immigrati. Un italiano spara in aria per disperdere gli extracomunitari. Scontri tra abitanti della cittadina e forze dell'ordine. Il prefetto: non sgombereremo nessuno. Segui le dirette di SKY TG24
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Sono 14 gli immigrati feriti negli incidenti accaduti a Rosarno tra ieri sera e stamattina. Lo ha reso noto il prefetto di Reggio Calabria, Luigi Varratta.
Il Prefetto ha anche aggiunto che, a causa degli incidenti, ci sono stati 18 feriti tra le forze di polizia impegnate nei servizi di ordine pubblico.
Al termine del comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza, convocato d'urgenza dopo i fatti della notte, Varratta ha detto che nelle prossime ore non ci sarà uno sgombero forzato degli immigrati che abitano le strutture fatiscenti alla periferia di Rosarno e che stanotte hanno dato vita ad una rivolta che ha messo a ferro e fuoco la città.
"Con la forza non sgombereremo nessuno - ha assicurato il prefetto - le persone saranno sottoposte a controlli e poi saranno adottati i provvedimenti previsti dalla legge".
Il prefetto ha annunciato che questa decisione sarà comunicata ai cittadini, che chiedevano invece l'allontanamento degli immigrati, e ha ribadito la necessità che la popolazione resti tranquilla.
"Facciano lavorare la task-force costituita su input del ministro Maroni - ha detto - e una soluzione si troverà. Mi affido al buonsenso dei cittadini e al loro senso di responsabilità".
Varratta, inoltre, ha garantito che i controlli non riguarderanno solo gli extracomunitari ma anche i datori di lavoro che sfruttano gli immigrati.
La rivolta era partita nel pomeriggio del 7 gennaio. Leggi la cronaca degli scontri
Poi, questa mattina, le proteste degli immigrati sono riprese. Sono state danneggiate le vetrine di alcuni negozi e rovesciati molti cassonetti della spazzatura. La situazione è stata tenuta sotto controllo dalle forze dell'ordine, presenti con decine di agenti di polizia e carabinieri.
Un gruppo di abitanti di Rosarno ha raggiunto la zona antistante il Municipio dove sono concentrati gli immigrati che stavano attuando la protesta. Non ci sono stati contatti tra gli abitanti e gli immigrati grazie anche al presidio massiccio attuato dalle forze dell'ordine.
Nel corso della giornata un cittadino di Rosarno ha sparato due colpi di fucile in aria per far allontare gli immigrati che avevano circondato la sua casa.
Ci sono stati scontri tra un gruppo di abitanti di Rosarno e alcuni carabinieri e poliziotti. L'episodio si è verificato mentre gli immigrati facevano rientro nei centri di ricovero in cui sono ospitati. Alcune persone di Rosarno hanno tentato di raggiungere alcuni degli immigrati, ma sono stati bloccati dalle forze dell'ordine. La reazione degli abitanti, anche in previsione di qualche fermo che poteva essere disposto dalle forze dell'ordine, e' stata immediata con grida e insulti verso le forze dell'ordine. "Dovete picchiare loro - ha detto un giovane - e non noi, perché sono loro i veri criminali".
La situazione si è poi risolta senza ulteriori conseguenze. In paese, comunque, resta un clima di intolleranza da parte degli abitanti nei confronti degli immigrati che suscita preoccupazioni tra le forze dell'ordine. In particolare le situazioni di maggiore pericolo riguardano gli immigrati che vengono sorpresi da soli nelle vie del paese.
Le reazioni degli abitanti di Rosarno e degli immigrati
"Abbiamo bisogno di protezione perche' contro di noi ci sono continue violenze che sono frutto di razzismo". Lo dice ai giornalisti Sidiki, un immigrato africano di 25 anni, che viene a Rosarno di frequente per lavorare nei campi. "Subiamo continuamente - ha aggiunto Sidiki - atti di intolleranza, ma noi siamo lavoratori onesti che vengono qui solo per guadagnarsi il pane e non diamo fastidio a nessuno. Piuttosto, sono intollerabili le condizioni in cui ci fanno vivere perché avremmo bisogno di più igiene e dignità. Non possono prendersela sempre con noi perché non abbiamo nessuna colpa. Adesso ci devono garantire sicurezza perché questo è razzismo".
Il caso ha accesso subito il dibattito politico . "A Rosarno c'è una situazione difficile, come in altre realtà", ha commentato questa mattina il ministro degli interni Roberto Maroni. "In tutti questi anni - ha proseguito il numero uno del Viminale - è stata tollerata senza fare nulla di efficace una immigrazione clandestina che, da una parte ha alimentato la criminalità e dall'altra ha generato una situazione di forte degrado come quella di Rosarno". A Rosarno, ha aggiunto Maroni, "stiamo intervenendo con i mezzi e i tempi necessari". Il ministro dell'Interno Roberto Maroni riferirà sui fatti di Rosarno nell'Aula del Senato martedì 12 gennaio alle ore 17.
Fabrizio Gatti "La responsabilità è di chi sfrutta i clandestini"
Roberto Maroni: "Troppa tolleranza verso l'immigrazione clandestina". Ascolta la dichiarazione del Ministro dell'Interno
La dichiarazione di Agazio Loiero, governatore della Calabria
Sono 14 gli immigrati feriti negli incidenti accaduti a Rosarno tra ieri sera e stamattina. Lo ha reso noto il prefetto di Reggio Calabria, Luigi Varratta.
Il Prefetto ha anche aggiunto che, a causa degli incidenti, ci sono stati 18 feriti tra le forze di polizia impegnate nei servizi di ordine pubblico.
Al termine del comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza, convocato d'urgenza dopo i fatti della notte, Varratta ha detto che nelle prossime ore non ci sarà uno sgombero forzato degli immigrati che abitano le strutture fatiscenti alla periferia di Rosarno e che stanotte hanno dato vita ad una rivolta che ha messo a ferro e fuoco la città.
"Con la forza non sgombereremo nessuno - ha assicurato il prefetto - le persone saranno sottoposte a controlli e poi saranno adottati i provvedimenti previsti dalla legge".
Il prefetto ha annunciato che questa decisione sarà comunicata ai cittadini, che chiedevano invece l'allontanamento degli immigrati, e ha ribadito la necessità che la popolazione resti tranquilla.
"Facciano lavorare la task-force costituita su input del ministro Maroni - ha detto - e una soluzione si troverà. Mi affido al buonsenso dei cittadini e al loro senso di responsabilità".
Varratta, inoltre, ha garantito che i controlli non riguarderanno solo gli extracomunitari ma anche i datori di lavoro che sfruttano gli immigrati.
La rivolta era partita nel pomeriggio del 7 gennaio. Leggi la cronaca degli scontri
Poi, questa mattina, le proteste degli immigrati sono riprese. Sono state danneggiate le vetrine di alcuni negozi e rovesciati molti cassonetti della spazzatura. La situazione è stata tenuta sotto controllo dalle forze dell'ordine, presenti con decine di agenti di polizia e carabinieri.
Un gruppo di abitanti di Rosarno ha raggiunto la zona antistante il Municipio dove sono concentrati gli immigrati che stavano attuando la protesta. Non ci sono stati contatti tra gli abitanti e gli immigrati grazie anche al presidio massiccio attuato dalle forze dell'ordine.
Nel corso della giornata un cittadino di Rosarno ha sparato due colpi di fucile in aria per far allontare gli immigrati che avevano circondato la sua casa.
Ci sono stati scontri tra un gruppo di abitanti di Rosarno e alcuni carabinieri e poliziotti. L'episodio si è verificato mentre gli immigrati facevano rientro nei centri di ricovero in cui sono ospitati. Alcune persone di Rosarno hanno tentato di raggiungere alcuni degli immigrati, ma sono stati bloccati dalle forze dell'ordine. La reazione degli abitanti, anche in previsione di qualche fermo che poteva essere disposto dalle forze dell'ordine, e' stata immediata con grida e insulti verso le forze dell'ordine. "Dovete picchiare loro - ha detto un giovane - e non noi, perché sono loro i veri criminali".
La situazione si è poi risolta senza ulteriori conseguenze. In paese, comunque, resta un clima di intolleranza da parte degli abitanti nei confronti degli immigrati che suscita preoccupazioni tra le forze dell'ordine. In particolare le situazioni di maggiore pericolo riguardano gli immigrati che vengono sorpresi da soli nelle vie del paese.
Le reazioni degli abitanti di Rosarno e degli immigrati
"Abbiamo bisogno di protezione perche' contro di noi ci sono continue violenze che sono frutto di razzismo". Lo dice ai giornalisti Sidiki, un immigrato africano di 25 anni, che viene a Rosarno di frequente per lavorare nei campi. "Subiamo continuamente - ha aggiunto Sidiki - atti di intolleranza, ma noi siamo lavoratori onesti che vengono qui solo per guadagnarsi il pane e non diamo fastidio a nessuno. Piuttosto, sono intollerabili le condizioni in cui ci fanno vivere perché avremmo bisogno di più igiene e dignità. Non possono prendersela sempre con noi perché non abbiamo nessuna colpa. Adesso ci devono garantire sicurezza perché questo è razzismo".
Il caso ha accesso subito il dibattito politico . "A Rosarno c'è una situazione difficile, come in altre realtà", ha commentato questa mattina il ministro degli interni Roberto Maroni. "In tutti questi anni - ha proseguito il numero uno del Viminale - è stata tollerata senza fare nulla di efficace una immigrazione clandestina che, da una parte ha alimentato la criminalità e dall'altra ha generato una situazione di forte degrado come quella di Rosarno". A Rosarno, ha aggiunto Maroni, "stiamo intervenendo con i mezzi e i tempi necessari". Il ministro dell'Interno Roberto Maroni riferirà sui fatti di Rosarno nell'Aula del Senato martedì 12 gennaio alle ore 17.
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