Delitto Meredith, l’arringa di Giulia Bongiorno

Cronaca
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Cita Sergio Endrigo l'avvocato di Raffaele Sollecito; per lei il quadro accusatorio nei confronti del suo assistito è una "casa molto carina senza soffitto e senza cucina" E definisce Amanda Knox “l'Amelie di Seattle”. Guarda l’intervento

Arringa “show” al processo sull’omicidio di Meredith Kercher in corso a Perugia. A parlare è stata l’avvocato Giulia Bongiorno, difensore di Raffaele Sollecito. Nonostante fosse reduce da un fastidio alla gola il legale non si è risparmiato attaccando a tutto tondo la ricostruzione dei pm. Per la Bongiorno il quadro accusatorio “ha il sapore dell’opera incompiuta dove manca la parte essenziale”. Un affresco pieno di buchi a cominciare dalla non provata conoscenza tra Rudy Guede, già condannato in primo grado e Sollecito. Per l’avvocato i due non si conoscevano affatto e “l’unico elemento che li lega è il capo d’imputazione”. Mancano nella requisitoria troppi elementi essenziali e la Bongiorno, citando Sergio Endrigo, la definisce “una casa molto carina, senza soffitto e senza cucina”. “Sollecito – ha detto ancora l’avvocato – era vicino alla laurea e coltivava i propri sogni ma ha inciampato in un’impronta che glieli ha strappati”. L’unico elemento su cui poggia l’accusa, a suo dire è l’impronta: troppo poco per una condanna.

L'avvocato Bongiorno ha poi analizzato l'atteggiamento collaborativi di Sollecito la mattina della scoperta del cadavere. "Raffaele quella mattina ha dato l'allarme e ha poi atteso gli inquirenti davanti alla casa del delitto. Vi pare possibile che l'assassino faccia questo?". L'avvocato Bongiorno ha messo in evidenza come Sollecito nel processo sia una sorte di estraneo "nei fatti e nelle impronte" e che appaia come "un allegato alle accuse rivolte ad Amanda". Anche i media, secondo il legale, avrebbero messo in secondo piano il ragazzo pugliese nella richiesta di ergastolo fatta dal Pm Giuliano Mignini.

Nel suo lungo intervento la Bongiorno ha definito Amanda Knox ha definito “l'Amelie di Seattle”: guarda il mondo e la gente con gli occhi di una bambina, sprizza energia ed ha un approccio con la vita spontaneo, imprudente". Menziona la protagonista del film 'Il favoloso mondo di Amelie', lo stesso che i due imputati affermano di aver visto la sera in cui Meredith Kercher venne uccisa, l'avvocato Giulia Bongiorno, nella sua arringa davanti alla Corte d'assise di Perugia. Facendo riferimento alla notte in cui Amanda venne interrogata in questura, il legale affermato che "alla Knox è stato negato il diritto al silenzio". "Dovete interpretare, decifrare e analizzare Amanda - ha proseguito l'avvocato rivolgendosi alla Corte -. Amanda è stata descritta come una squartatrice ma una squartatrice, quella sera, si sarebbe difesa e non si sarebbe fatta abbindolare dalla polizia. Amanda e' una ragazza fragile e debole. Io la penso come l'Amelie di Seattle"'

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