Cucchi, macchia sospetta sui jeans. La salma riesumata il 23

Cronaca
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Il pm dispone accertamenti su una macchia di sangue rinvenuta sui pantaloni che Stefano indossava quando è stato ricoverato al Pertini di Roma

C'è un nuovo elemento all'esame dei periti incaricati dai pubblici ministeri di svolgere gli accertamenti medico-legali sulla vicenda. E' una macchia, che si presume di sangue, trovata sui pantaloni jeans che Stefano Cucchi indossava quando fu ricoverato nell'ospedale Sandro Pertini e che alcuni giorni fa sono stati restituiti alla famiglia.
Questa indagine affidata alla dottoressa Carla Vecchiotti dell'Istituto di Medicina legale dell'universitaà La Sapienza, potrà cominciare dal 23 novembre prossimo giorno in cui sarà riesumata la salma per consentire poi ad un'altra equipe di quattro periti di approfondire gli accertamenti autoptici già fatti qualche tempo fa.

Con il quesito affidato alla dottoressa Vecchiotti si chiede di "accertare se nei jeans sottoposti a sequestro siano rinvenibili tracce di sangue umano, ed in caso affermativo il perito accerti le caratteristiche genetiche comparandole con quelle ricavabili dal sangue prelevato in sede autoptica dal corpo di Stefano Cucchi". Per questa indagine al consulente tecnico sono stati affidati 60 giorni di tempo.

Oggi, i familiari di Stefano hanno inoltre fatto sapere di avere trovato 925 grammi di hashish e 133 di cocaina in un loro appartamento a Morena, alla periferia di Roma, spesso utilizzato dal geometra quando non dormiva a casa.
La droga è stata trovata all'interno di un armadio. La notizia è stata comunicata alla procura dagli stessi familiari, tramite i loro legali Fabio Anselmo e Fabio Piccioni, ed ora la polizia e' stata incaricata di procedere al sequestro dello stupefacente. Sulla vicenda il padre di Cucchi, Giovanni, è stato sentito dai pm ed ha spiegato che la scoperta è avvenuta casualmente durante le pulizie dell'appartamento. Non sono state trovate, invece, somme di danaro.

"La scoperta e la comunicazione della notizia agli inquirenti - hanno dichiarato gli avvocati Anselmo e Piccioni - e' la dimostrazione della trasparenza e della correttezza dei familiari di Stefano. Anche per questo bisogna credere loro quando dicono che il congiunto aveva il viso gonfio durante l'udienza di convalida del suo fermo".

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