Nuclei delle Brigate rosse starebbero radicandosi in diverse città del Nord. Il ministro dell'Interno avverte: fenomeni del genere vanno fermati al più presto
Siamo preoccupati, i segnali che abbiamo ricevuto in questi giorni dell'attività di un gruppo che si rifà alle Brigate Rosse" non sono da sottovalutare. L'allarme arriva direttamente dal ministro dell'Interno Maroni e si riferisce ad un documento di quattro pagine contenente minacce a politici e giornalisti. Materiale recapitato nei giorni scorsi alla redazione di Bologna dell'Unità, a quelle del resto del Carlino e di altri quotidiani. Un documento siglato da fantomatici nuclei di azione territoriale intitolati a Luca e Annamaria Mantini, due terroristi proletari uccisi negli anni '70 e contenente, secondo gli esperti del Viminale, una risoluzione "strategica" di attacco allo stato. Nel testo si parla di cellule radicate in cinque città, tutte nel Nord, Milano, Torino, Como Lecco e Bergamo, pronte all'azione diretta "violenta" contro forze dell'ordine, carceri, centri di identificazione per gli immigrati, ma anche contro i mezzi di informazione. Un'impostazione che inquieta gli esperti dell'antiterrorismo perche unisce temi propri degli anarco-insurrezionalisti insieme alla rituale chiamata alle armi delle vecchie e nuove Brigate rosse.