Berlusconi - Lario: tra moglie e marito non mettere Mills
CronacaNella pratica di divorzio tra il premier e lady Veronica rischiano di entrare le carte del processo per corruzione che riguardano l’avvocato inglese. Così, a complicare le cose tra 5 figli e un maxi patrimonio, potrebbe spuntare qualche segreto
Un intricato nodo economico e giudiziario che partirebbe da una richiesta di divorzio, si intreccerebbe con alcune inchieste e finirebbe col condizionare l'assetto patrimoniale del premier, con inevitabili conseguenze politiche. Per alcuni osservatori, è questo lo scenario che Silvio Berlusconi e i suoi legali dovranno affrontare nei prossimi mesi.
Il ricorso individuale di separazione con addebito, presentato in tribunale, secondo il Corriere della Sera , dai legali di Veronica Lario, sarebbe solo una parte del complicato contenzioso sul patrimonio del premier, che vedrebbe contrapposti i due primogeniti di Berlusconi ai tre figli avuti con Veronica Lario.
Per il quotidiano Libero , vicino al centrodestra, ad aggravare infatti la situazione sarebbe poi "l'ipotesi di un tesoretto non ufficiale accumulato negli anni all'estero a favore di Berlusconi e dei suoi due figli (Marina e Piersilvio ndr) impegnati direttamente in azienda", circostanza che emergerebbe "dalle carte del processo Mills e dalle varie inchieste sui diritti televisivi".
Una supposizione che, se confermata, finirebbe inevitabilmente col riguardare anche la richiesta di divorzio della Lario. Era stata proprio Veronica ad annunciare la separazione a mezzo stampa nel maggio scorso. Dopo aver criticato la scelta del partito del premier di candidare “veline” alle elezioni europee (“ciarpame senza pudore”), la first lady italiana aveva detto di considerare “chiuso” “dopo 30 anni il sipario sulla mia vita coniugale” , motivando così la sua scelta: “non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni”. La Lario alludeva alla partecipazione del premier alla festa di compleanno della diciottenne Noemi Letizia .
La richiesta di separazione con addebito aggraverebbe ora la distanza tra i due. In tal caso, si profilerebbe infatti una battaglia legale da almeno sette miliardi: a tanto ammonterebbe il valore del gruppo Fininvest.
Obiettivo della Lario non sarebbe tanto quello di tutelare la sua posizione: attraverso la finanziaria “Il Poggio”, infatti, è già proprietaria di un patrimonio immobiliare di 20 milioni di euro, oltre a disporre di una quota consistente (il 38%) del quotidiano Il Foglio . La signora Berlusconi chiederebbe invece maggiori garanzie sul futuro dei suoi tre figli (Barbara, Eleonora e Luigi), in modo da ottenere una spartizione equa con i due primogeniti del premier, avuti dalla prima moglie Carla Dall’Oglio (Marina e Piersilvio).
Attualmente, il presidente del Consiglio detiene il 65% del gruppo, mentre ciascuno dei cinque figli controlla il 7%. Sempre secondo la ricostruzione del quotidiano Libero , in un primo momento l’idea dei legali del premier sarebbe stata quella di sdoppiare il gruppo in due società. Nella prima, destinata ai due primogeniti, sarebbero finite Mediaset, Mondadori e magari, Medusa. La seconda, invece, riservata ai figli di secondo letto, avrebbe contenuto la quote di Mediolanum, il Teatro Manzoni, gli immobili e tutte le altre attività minori, oltre a un congruo conguaglio in denaro.
Su questa ipotesi si sarebbe arrivati alla rottura. Anche perché se i due primogeniti del premier hanno da tempo ruoli di responsabilità nel gruppo (Marina è presidente di Fininvest, Piersilvio è vicepresidente di Mediaset), gli altri tre figli, invece, avrebbero già da tempo rivendicato ruoli di responsabilità nelle aziende ammiraglie del gruppo. Intenzioni lasciate trapelare anche da dichiarazioni pubbliche: è il caso, ad esempio di Barbara Berlusconi che, in un'intervista a Vanity Fair dopo aver affermato di non voler essere “la nuova presidente di Medusa film”, ha manifestato il desiderio di lavorare per il gruppo Mondadori. Sembra ormai certo che il futuro suo e dei suoi fratelli sarà determinante per l'esito della separazione tra il premier e la seconda la moglie.
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Per il quotidiano Libero , vicino al centrodestra, ad aggravare infatti la situazione sarebbe poi "l'ipotesi di un tesoretto non ufficiale accumulato negli anni all'estero a favore di Berlusconi e dei suoi due figli (Marina e Piersilvio ndr) impegnati direttamente in azienda", circostanza che emergerebbe "dalle carte del processo Mills e dalle varie inchieste sui diritti televisivi".
Una supposizione che, se confermata, finirebbe inevitabilmente col riguardare anche la richiesta di divorzio della Lario. Era stata proprio Veronica ad annunciare la separazione a mezzo stampa nel maggio scorso. Dopo aver criticato la scelta del partito del premier di candidare “veline” alle elezioni europee (“ciarpame senza pudore”), la first lady italiana aveva detto di considerare “chiuso” “dopo 30 anni il sipario sulla mia vita coniugale” , motivando così la sua scelta: “non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni”. La Lario alludeva alla partecipazione del premier alla festa di compleanno della diciottenne Noemi Letizia .
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Obiettivo della Lario non sarebbe tanto quello di tutelare la sua posizione: attraverso la finanziaria “Il Poggio”, infatti, è già proprietaria di un patrimonio immobiliare di 20 milioni di euro, oltre a disporre di una quota consistente (il 38%) del quotidiano Il Foglio . La signora Berlusconi chiederebbe invece maggiori garanzie sul futuro dei suoi tre figli (Barbara, Eleonora e Luigi), in modo da ottenere una spartizione equa con i due primogeniti del premier, avuti dalla prima moglie Carla Dall’Oglio (Marina e Piersilvio).
Attualmente, il presidente del Consiglio detiene il 65% del gruppo, mentre ciascuno dei cinque figli controlla il 7%. Sempre secondo la ricostruzione del quotidiano Libero , in un primo momento l’idea dei legali del premier sarebbe stata quella di sdoppiare il gruppo in due società. Nella prima, destinata ai due primogeniti, sarebbero finite Mediaset, Mondadori e magari, Medusa. La seconda, invece, riservata ai figli di secondo letto, avrebbe contenuto la quote di Mediolanum, il Teatro Manzoni, gli immobili e tutte le altre attività minori, oltre a un congruo conguaglio in denaro.
Su questa ipotesi si sarebbe arrivati alla rottura. Anche perché se i due primogeniti del premier hanno da tempo ruoli di responsabilità nel gruppo (Marina è presidente di Fininvest, Piersilvio è vicepresidente di Mediaset), gli altri tre figli, invece, avrebbero già da tempo rivendicato ruoli di responsabilità nelle aziende ammiraglie del gruppo. Intenzioni lasciate trapelare anche da dichiarazioni pubbliche: è il caso, ad esempio di Barbara Berlusconi che, in un'intervista a Vanity Fair dopo aver affermato di non voler essere “la nuova presidente di Medusa film”, ha manifestato il desiderio di lavorare per il gruppo Mondadori. Sembra ormai certo che il futuro suo e dei suoi fratelli sarà determinante per l'esito della separazione tra il premier e la seconda la moglie.
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