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Lo ha affermato Monsignor Crociata intervenendo al convegno nazionale dell'Unione cattolica farmacisti: "Deve essere permesso loro di non collaborare alla fornitura di prodotti dagli scopi immorali"
L'obiezione di coscienza è un diritto che deve essere riconosciuto anche ai farmacisti. Lo ha detto Monsignor Mariano Crociata intervenendo al convegno nazionale dell'Unione cattolica farmacisti. Riconoscere questo diritto-dovere, aggiunge il segretario generale della Cei, permetterebbe ai farmacisti di non collaborare direttamente o indirettamente alla fornitura di prodotti che hanno per scopo, scelte chiaramente immorali come l'aborto e l'eutanasia.