Il papello: cosa voleva la mafia per fermare le stragi

Cronaca
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Il settimanale L'Espresso anticipa i contenuti del documento, consegnato dal figlio di Vito Ciancimino alla procura di Palermo, che contiene le dodici richieste dei boss allo Stato. Cauti i pm sulla veridicità del testo

Eccolo, dunque, il famigerato "papello", la lista della spesa, la contropartita che nel 1992 - fra le stragi di Capaci e via D'Amelio - la Cosa nostra di Totò Riina chiedeva allo Stato per concedere in cambio una tregua nella sanguinosa mattanza siciliana. E' un misero foglio di carta, alquanto sgualcito, dove in caratteri a stampatello sono stati stilati dodici punti di richieste. Un foglio che, al bar Caflish di Mondello, Massimo Ciancimino prese dalle mani del «messaggero», il medico mafioso Nino Cinà, per consegnarlo al padre.
Il settimanale L'Espresso ne anticipa il contenuto e mostra in esclusiva le foto del documento.

Ascolta il parere di:

Roberto Centaro, ex presidente Commissione parlamentare antimafia: "Lo Stato ha reagito e ha vinto da solo"

Daniela Mazzucconi, ex sottosegretario alla Giustizia: "Lo Stato ha coperto la Mafia? Una bella fantasia"

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