Bomba a Milano. Sequestrati 40 kg di potenziale esplosivo

Cronaca
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Due uomini sono stati fermati perché sospettati di complicità nell'attentato di ieri contro la caserma Santa Barbara. Nessun legame con la Jihad

Due uomini sono stati fermati stanotte a Milano perché sospettati di complicità nell'attentato di ieri contro la caserma Santa Barbara, mentre nel corso delle indagini sono state ritrovate decine di chili di materiale utilizzabile per la fabbricazione di ordigni.

Lo hanno riferito la Procura di Milano e fonti investigative precisando che i due fermati sono un egiziano, Kol Abdel Hady Abdelazim Mahmoud, e un libico, Israfel Mohammed Imbaeya.

In una nota della Procura si legge che "è stata individuata un'abitazione a Milano nella disponibilità di (Mohammed) Game (l'autore dell'attentato di ieri, ndr) e Kol sita nello stesso stabile ove dimora Israfel, dove è stato rinvenuto materiale di interesse investigativo tra cui circa 40 chili di nitrato d'ammonio e sostanze chimiche utili, ove combinate al nitrato, per la fabbricazione di ordigni esplosivi apparentemente dello stesso tipo di quello esploso in via Perrucchetti".

I magistrati smentiscono dunque che "siano stati sequestrati grossi quantitativi di esplosivo, posto che il nitrato d'ammonio non è in sé un esplosivo anche se costituisce un componente per la fabbricazione di esplosivo".
Una fonte investigativa in precedenza aveva infatti detto che il potenziale esplosivo ritrovato, circa 100 chili, comprendeva "fertilizzanti e altri materiali atti al confezionamento (di ordigni)".

Nel corso delle indagini è stato accertato che il nitrato è stato acquistato circa una settimana fa da Game.

La Procura ha fatto sapere che l'egiziano e il libico sono stati fermati per detenzione, fabbricazione e porto di esplosivi. Il magistrato richiederà la convalida dell'arresto in flagranza di Game, avvenuto ieri e dei due fermi di oggi.

Verrebbe inoltre confermata la linea del gesto isolato, anche se a compierlo sarebbe stata appunto una cellula e non il solo Game, che comunque, secondo le prime ipotesi, aveva messo in conto di morire. Che si tratti di una cellula 'fai da te' lo confermerebbero anche i riscontri avuti dalle perquisizioni effettuate nella notte nelle abitazioni dei due fermati: gli uomini della Digos e del Ros non avrebbero trovato materiale ideologico che possa richiamare il Jihad. Né sarebbero state recuperate cassette, dvd, scritti di terroristi impegnati in Afghanistan e Iraq, manuali per la costruzione di ordigni o sui campi di addestramento sparsi in Medio Oriente.



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