Stefania Prestigiacomo indagata a Roma per peculato
CronacaIl ministro per l'ambiente è indagata dalla procura di Roma per l'ipotesi di reato di peculato in relazione a presunti acquisti di articoli di moda. Ma Prestigiacomo nega di aver mai usato la carta di credito del ministero per motivi personali
Il ministro per l'ambiente Stefania Prestigiacomo è indagata dalla procura di Roma per l'ipotesi di reato di peculato in relazione a presunti acquisti di articoli di moda e di pelletteria femminile fatti utilizzando una carta di credito del dicastero della quale è titolare.
L'iscrizione costituisce un atto dovuto in quanto gli inquirenti dovranno accertare se tali eventuali acquisti siano stati per motivi personali ovvero per ragioni istituzionali. Ed è proprio questo il quesito posto dagli inquirenti di piazzale Clodio ai colleghi del Tribunale dei ministri ai quali il fascicolo processuale è stato trasmesso per competenza.
Il fascicolo è arrivato a Roma dopo l'ascolto di alcune telefonate fatte dalla Guardia di Finanza di Firenze in relazione a un altro procedimento giudiziario. Da una intercettazione emergerebbe un colloquio tra due soggetti, di cui uno funzionario al ministero, che farebbero riferimento ad acquisti compiuti dalla Prestigiacomo.
Gli inquirenti, sull'oggetto della vicenda sono molto cauti. "E' una storia tutta da verificare."
In merito all'ipotesi di reato, il ministro Prestigiacomo ha dichiarato:
"Gli estratti conto e tutta la documentazione relativa alle spese ministeriali sono a disposizione degli inquirenti e lo sono sempre stati. Nessuno le ha mai consultate. Potevano esaminarle e fare ogni verifica prima di accusarmi di peculato sulla base di una intercettazione telefonica tra due persone di cui una indagata e l'altra interna al ministero. Sono profondamente nauseata e sconcertata, e chiedo sia fatta piena luce su tutta questa vicenda. Sono pronta a querelare chiunque metta in discussione la mia onestà."