"Era un figlio e un soldato eccezionale, non è possibile che non ci sia più. Dallo Stato non voglio niente". Poi il ricordo dell'ultima telefonata: "Mi ha detto 'mamma, continua ad essere la quercia che sei sempre stata' "
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Napoletano, simpatico, con gli occhi sorridenti, il saluto sempre pronto. Era così il sergente maggiore Roberto Valente, il più anziano dei militari italiani morti nell'attentato a Kabul. A novembre avrebbe dovuto far rientro in Italia, con destinazione il carcere militare di Santa Maria Capua Vetere. "Sono orgogliosa di mio figlio - dice in lacrime la madre - era un figlio e un soldato eccezionale- Non è possibile che non ci sia più. Dallo Stato non voglio niente". Poi il ricordo dell'ultima telefonata: "Mi ha detto 'mamma, continua ad essere la quercia che sei sempre stata'".
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