Alberto Stasi lavorava al computer mentre Chiara Poggi veniva uccisa. E' quanto emerge dalla perizia informatica ordinata dal giudice, che confuterebbe l'ipotesi dell'accusa confermando l'alibi del giovane. Ora però il problema è l'ora del delitto
Nuova svolta nelle indagini sul delitto di Garlasco. La superperizia ordinata dal gip Vitelli sul pc di Alberto Stasi, unico indagato per l'uccisione di Chiara Poggi, smonterebbe infatti l'accusa. Secondo i nuovi accertamenti, all'ora del delitto Stasi era al computer: avrebbe usato il pc dalle 9 e 36 fino alle 12 e 20, con Chiara che secondo la tesi sostenuta dai pm sarebbe stata uccisa tra le 10.30 e le 12. Particolari mai emersi in questi due anni di indagini, e venuti a galla solo grazie a questi nuovi esami informatici. Esami dai quali emerge che i carabinieri, controllando il computer di Stasi prima di consegnarlo alla procura, avrebbero alterato involontariamente i dati della memoria. La difesa di Stasi non può però esultare completamente visto che gli stessi legali avevano invece anticipato, sempre stando ai loro periti, il delitto tra le 9 e le 10.
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