Dopo cinque mesi di agonia è morto il trentacinquenne dal quale la moglie desiderava avere un figlio tramite fecondazione assistita. Dopo il rifiuto del tribunale di Vigevano, ora il seme è stato trasferito all'estero
Nascerà il bambino del padre in coma, ma l'inseminaizone avverrà all'estero. Dopo 5 mesi di agonia l'uomo è morto, ma la moglie aveva portato preventivamente oltre confine il seme del marito. Il tribunale di Vigevano aveva respinto l'autorizzazione alla fecondazione in vitro perché non era stato possibile accertare il desiderio di paternità dell'uomo. Lo scorso 17 febbraio la moglie aveva incaricato il professor Antinori di prelevare un campione del seme del marito. Il legale della donna ha annunciato che ricorrerà in appello contro il divieto del tribunale di Vigevano.