Scaduti i termini per gli arresti domiciliari, il gip ha disposto l'obbligo di dimora nei confronti dei due romeni che, secondo la procura di Tivoli, avrebbero aiutato i 4 connazionali ritenuti responsabili dell'aggressione alla giovane coppia
E' decaduta, dopo tre mesi, la misura degli arresti domiciliari applicata nei confronti di Mugurel Goia e Ionut Barbu, i due giovani romeni accusati di aver favorito la fuga dei quattro connazionali ritenuti dalla Procura di Tivoli protagonisti dello stupro avvenuto il 22 gennaio scorso a Guidonia ai danni di una giovane coppia.
Il gip Cecilia Angrisano ha preso atto della scadenza dei termini e, dichiarando decaduti i domiciliari, ha disposto ieri nei confronti dei romeni l'obbligo di dimora dalle 22 alle 6 del mattino in una località segreta del nord d'Italia dove si trovano per motivi di sicurezza.
Proprio ieri il tribunale del riesame avrebbe dovuto discutere del ricorso della procura che chiedeva il ripristino del carcere ma il provvedimento del gip ha fatto venir meno la questione. Goia e Barbu, indagati per favoreggiamento e resistenza a pubblico ufficiale ed assistiti dall'avvocato Domenico Dellomonaco, si sono sempre difesi sostenendo di essere stati interpellati da uno del branco (senza sapere che fosse collegato allo stupro) che aveva bisogno di un passaggio in auto per raggiungere una città del nord Italia per motivi di lavoro.
La sera del 22 gennaio una giovane coppia di fidanzati era stata aggredita in via della Selciatella, a Guidonia (Roma) dove si era appartata. La ragazza era stata violentata a turno da quattro uomini, mentre il fidanzato era stato picchiato dal branco e rinchiuso nel bagagliaio. Pochi giorni dopo vennero arrestati 6 romeni: 4 ritenuti responsabili della violenza e 2 accusati di aver aiutato il branco a nascondersi. A questi ultimi, Mugurel Goia e Ionut Barbu, dopo 3 giorni vennero concessi gli arresti domiciliari.
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