Dalle verifiche effettuate è emerso che le colonne portanti di alcune strutture erano fabbricate con quantità di ferro inferiore alla normativa, tondini lisci nel cemento e in alcuni casi l'uso di sabbia di mare anziché quella delle cave
Non si è fermato nemmeno a Pasqua il lavoro dei magistrati che indagano per verificare se ci sono state irregolarità nella costruzione degli edifici crollati in Abruzzo per il terremoto. Dalle prime indagini condotte dai periti è emerso che le colonne portanti di alcune strutture erano fabbricate con una quantità di ferro inferiore alla normativa. I rilievi saranno effettuati secondo una lista delle priorità stabilita dal procuratore della Repubblica dell'Aquila, Adriano Rossini: tra questi la casa dello studente, l'ospedale e la Prefettura. Prima gli edifici pubblici, poi gli stabili privati.
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