Mentre la procura di Roma è orientata a chiedere la conferma della custodia cautelare per i due romeni arrestati, la polizia di Bucarest, in Romania, sta svolgendo i test genetici su decine di persone sospette
Ripartono dalla Romania le indagini sullo stupro della Caffarella. La polizia di Bucarest, infatti, sta controllando i profili genetici di decine di persone, dopo la conferma che non appartiene ai due romeni in carcere il dna trovato sulla ragazzina violentata in un parco, a Roma, il giorno di San Valentino. Le ricerche si concentrano sul terzo sospetto, certamente il personaggio più misterioso di questa vicenda, quello che fu tra i primi ad essere riconosciuto in foto, dalla quindicenne, l'indomani dell'aggressione.