Si è chiusa con l'assoluzione la storia della bimba bielorussa che nel 2006 fu "rapita" dalla famiglia di Cogoleto che l'aveva in affidamento per le vacanze. La coppia, a centro di uno scontro diplomatico, era accusata di sottrazione minori
Il tribunale di Genova ha messo la parola fine alla vicenda di Vika, la bambina bielorussa che nel 2006 venne nascosta dai suoi genitori affidatari italiani in un istituto religioso in Valle d'Aosta. Il fatto non costituisce reato, si legge nella sentenza, perché tutti gli imputati avrebbero agito in stato di necessità. Per tutti l'ipotesi era quella di sottrazione di minore. Vika, chiamata Maria dai media per tutelarne l'anonimato, secondo i "genitori italiani" se fosse tornata nell'orfanotrofio di Vileika, avrebbe rischiato di subire abusi.