Luciano D'Alfonso è accusato di concussione per presunte tangenti negli appalti pubblici, ma anche per corruzione, peculato e truffa . Gli indagati sono 40, tra loro anche il patron di AirOne Carlo Toto e il figlio Alfonso
Sono 40 gli indagati dell'inchiesta della Procura della Repubblica di Pescara che ha portato all'arresto del sindaco del capoluogo abruzzese, Luciano D'Alfonso, subito dimessosi, per presunte tangenti legate a appalti pubblici. Per la procura è provato il passaggio di soldi in cambio di atti amministrativi riconducili a D'Alfonso per circa 200.000 euro. Tra gli indagati ci sono pure il patron di Air One, Carlo Toto, e suo figlio Alfonso con l'accusa di aver fornito al sindaco, in cambio di appalti, un'auto con autista per tre anni, tangenti, voli gratis, pranzi e cene per 11.000 euro.