Dal 14 dicembre si può viaggiare da Roma a Milano in 3 ore e 30 minuti. Andata e ritorno in 2° classe, con lo sconto promozionale del 15%, a 135 euro: oggi ne bastano 112. Ma per chi vuol spendere meno restano solo 1 Eurostar e 5 Intercity al giorno
di Chiara Ribichini
Al via l’Alta velocità. Sabato 13 dicembre l’ETR 500 Frecciarossa ha effettuato il viaggio inaugurale Milano – Bologna (330 chilometri in 65 minuti) e dal 14 dicembre è possibile andare da Milano a Roma in 3 ore e 30 minuti. Una sorta di metropolitana veloce che, secondo Trenitalia, “farà competere il treno con l’aereo”. Un vantaggio per chi viaggia che ha però il suo prezzo. Un biglietto di andata e ritorno a tariffa standard dal capoluogo lombardo alla capitale costerà all’incirca 157 euro ed 80 centesimi contro i 112 euro e 20 centesimi dell’Eurostar. In verità Trenitalia non comunica il prezzo del biglietto intero dell’Alta velocità, ma questo si può ricavare facendo un po’ di calcoli dalle tariffe promozionali con cui oggi vengono venduti i biglietti.
Con l’arrivo della flotta veloce delle Fs, però, vengono praticamente eliminati i vecchi treni: da Milano a Roma resta un solo Eurostar e 5 Intercity al giorno (di cui 2 Eurocity). I viaggiatori saranno così costretti a viaggiare utilizzando solo treni Eurostar AD Fast (3 ore e 30 minuti) o AD (circa 4 ore) a costi decisamente maggiori rispetto a quelli attuali.
“ L’Alta velocità è completamente un’altra linea. E’ come in strada, se scegli l’autostrada devi pagare il pedaggio, se fai la statale non lo paghi” afferma Marco Mancini, dell’ufficio stampa delle Ferrovie dello stato.
Le offerte di lancio, valide per un mese, permettono di acquistare un biglietto di sola andata in seconda classe da Milano a Roma con lo sconto promozionale del 10% con 71 euro (98 in prima classe), che si riducono a 67 euro e 50 se si acquista on line o tramite call center. Se si effettua andata e ritorno in giornata, lo sconto è del 35% sul biglietto intero.
E poi? “Da domani avremo un prezzo massimo applicato nelle ore di punta e un prezzo minimo che diventerà molto allettante - afferma Marco Mancini - Non proprio un low cost, ma un biglietto flessibile”. Il prezzo minimo non è ancora stato fissato. Chi abitualmente si sposta nel week end avrà però poche speranze di usufruire dell’offerta. “Ci sarà una mini offerta anche per il fine settimana, ma i posti saranno limitatissimi. L’obiettivo dell’intera operazione alta velocità è riempire i treni anche durante la settimana, invogliare le persone a muoversi”.
Certo è che ci sono molti più treni. “Abbiamo fatto una programmazione di collegamenti che prevede il 50% di treni in più. Non sappiamo come risponderà il mercato. E’ chiaro che se i treni viaggiano vuoti dobbiamo togliere alcuni collegamenti. E’ una sfida”.
Le associazioni dei consumatori, però, sono già sul piede di guerra. “E’ un aumento mascherato dei prezzi. Si punta al top costringendo i viaggiatori ad acquistare biglietti molto più cari”, afferma il Codacons. “E’ un classico. E’ già successo con le poste italiane quando è stata introdotta la posta prioritaria e con le stesse ferrovie italiane quando hanno lanciato gli Eurostar e hanno fatto sparire i vecchi Intercity”. Il Codacons pone anche l’accento su un altro aspetto di cui si discute da mesi: il rischio che l’Alta velocità rallenti il traffico ferroviario locale, con una grave ripercussione sui pendolari. “Trenitalia investe sui treni dai quali può trarre maggior profitto, il resto non interessa. Per loro i treni regionali utilizzati dai pendolari sono un ramo secco che va eliminato”.
Lo scorso mercoledì, però, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli, intervenendo alla Camera ha assicurato: “I collegamenti ferroviari dell'alta velocità non interferiranno con i treni pendolari”.
Proprio per i pendolari Trenitalia, in accordo con le Regioni interessate, ha appena messo a punto abbonamenti “Intercity, Eurostar, Eurostar City e Alta Velocità con una estensione regionale, al costo del 5% di quelli standard, che consentiranno sulla tratta prescelta di utilizzare indifferentemente sia i treni regionali, il cui costo è a parziale carico della Regione, sia quelli di mercato, il cui costo è a esclusivo carico di Trenitalia”.