Il genitore insieme ai cognati della ragazza fu condannato a 30 anni in primo grado per l'omicidio della giovane pachistana che voleva vivere all'occidentale. A difendere gli imputati Paola Savio, già avvocato della Franzoni
Dopo più di due anni dall'omicidio, dopo tre condanne a 30 anni di carcere, dopo che la sua storia è diventata il simbolo della lotta per l'emancipazione femminile di tante donne immigrate, oggi la vicenda di Hina Saleem torna in aula. Con un nuovo avvocato. Lo stesso che ha difeso Annamaria Franzoni, Paola Savio. Il padre e i cognati della ragazza infatti verranno giudicati ora dalla corte d'appello di Brescia per l'omicidio della ragazza uccisa nell'estate del 2006 perchè voleva vivere all'occidentale.