La sentenza arriva al termine di un procedimento che ha visto contrapposti un padre e il figlio 20enne, che "non ha colpa se rifiuta una sistemazione lavorativa non adeguata rispetto alla sua preparazione, le sue attitudini e i suoi effettivi interessi"
Se i figli lasciano il lavoro per inseguire i propri sogni o per cercare un impiego migliore, i genitori hanno l'obbligo di assecondare le loro legittime aspirazioni, e soprattutto di continuare a mantenerli. Lo sottolinea una sentenza della Cassazione, che ha confermato il dovere di un padre di riprendere a mantenere il figlio dopo il suo licenziamento volontario e anche se maggiorenne. "Non ha colpa il figlio che rifiuta una sistemazione lavorativa non adeguata rispetto alla sua preparazione, le sue attitudini e i suoi effettivi interessi", dice in sostanza la Cassazione.