Matera, l'uomo con la scusa di una perquisizione per cercare della droga convinceva le vittime a farsi toccare anche nelle parti intime. Terminato l'abuso tratteneva come feticci i telefoni cellulari
Si era finto un ispettore di polizia e, con la scusa di una perquisizione per cercare della droga, aveva palpeggiato alcune ragazze. Il 26enne, accusato di violenza sessuale e privata, furto, molestie telefoniche e sostituzione di persona, è stato arrestato oggi dalla squadra mobile di Matera. Gli episodi contestati risalgono al 2 luglio e all'8 agosto scorsi e sono avvenuti nella città lucana. Gli inquirenti hanno evidenziato come il giovane, che in passato era già stato denunciato per episodi simili, tratteneva il telefono delle sue vittime e lo conservava.