Fa discutere l'editoriale dell'Osservatore Romano, secondo il quale la morte cerebrale non è la fine della vita. Le reazioni del mondo scientifico non si sono fatte attendere
La dichiarazione di morte cerebrale non è più sufficiente per sancire la fine della vita, e va quindi rimodulata anche in base alle nuove ricerche scientifiche. Lo sostiene in un editoriale l'Osservatore Romano. Immediata la reazione dei medici secondo i quali, la morte cerebrale "resta al momento l'unico criterio valido, per definire il decesso di un individuo". Rimettere in discussione la morte cerebrale, significa in sostanza rimettere in discussione la condizione essenziale per procedere all'espianto di organi. Quali che siano le convinzioni, il rischio è un passo indietro per la medicina.