Ex deputato a Cosenza per ventennale morte ex segretario Psi
(ANSA) - COSENZA, 09 APR - "Avevo nei confronti di Giacomo Mancini un'enorme stima e credo che anche lui mi volesse bene.
Nel momento in cui mi congedai dalla politica, tentò di dissuadermi in tutti i modi, offrendosi persino di farmi da avvocato e dicendomi 'esercito ancora e non sono male'. E lo disse con la grazia di chi crede in quello che fa". Lo ha detto Claudio Martelli intervenendo a Cosenza ad una manifestazione organizzata per il ventesimo anniversario della morte dell'ex segretario del Partito socialista italiano, che nella parte conclusiva del suo percorso politico fu anche sindaco di Cosenza.
L'iniziativa in memoria di Mancini é stata promossa dalla Fondazione a lui intitolata, presenti il figlio Pietro ed il nipote Giacomo.
"Oggi - ha aggiunto Martelli - avanza a passi inesorabili l'oblio che circonda tutta la storia politica italiana, non solo quella socialista. Personalmente tento di resistere. Non sono un cultore del passato, anche se lo amo molto, ed alterno quindi momenti di riflessione su ciò che è stato ad altri di speranza per ciò che potrebbe essere ancora. Sapendo, però, che senza lotta non c'è speranza".
Pietro Mancini, figlio di Giacomo e che é stato anche lui sindaco di Cosenza, ha ripercorso, nel suo intervento, le principali tappe dell'attività politica del padre. "Giacomo Mancini - ha detto il figlio - non ha narrato ma ha prodotto e lasciato alle future generazioni risultati concreti, dall'Università della Calabria, all'autostrada ed all'aeroporto di Lamezia Terme. Fu uno degli ultimi sostenitori dell'autonomia della politica dai cosiddetti 'poteri forti'". (ANSA).