Ferie e 14ma dimezzate a dipendenti, indagati 2 imprenditori

Calabria

Inchiesta Gdf a Lamezia Terme, sequestrati beni per 187mila euro

(ANSA) - LAMEZIA TERME, 02 DIC - Avrebbero sfruttato otto loro dipendenti, arrivando anche a minacciarle di licenziamento se non avessero rinunciato alla metà delle ferie e della quattordicesima. Per questo motivo il gip del tribunale di Lamezia Terme ha emesso un'ordinanza interdittiva nei confronti di due imprenditori, disposto il controllo giudiziale d'azienda e il sequestro di circa 187.000 euro. Il provvedimento è stato eseguito dai finanzieri del Comando provinciale di Catanzaro. I due, amministratore di diritto e di fatto della "Rusticherie Mediterranee di G.S. snc" all'interno di un noto centro commerciale del lametino, sono indagati per sfruttamento del lavoro.
    L'indagine, condotta dalla Guardia di finanza di Lamezia Terme, coordinata dal procuratore di Lamezia Terme Salvatore Curcio e dal pm Santo Melidona, avrebbe evidenziato che i due imprenditori, G.S., di 70anni, e M.A. (73, classe '47, di Pianopoli (Cz), dal 2016, hanno assunto le loro dipendenti con contratto part-time che prevedeva prestazioni lavorative pari a 20 / 25 ore settimanali per le quali venivano retribuite. In realtà avrebbero effettuato 48 / 55 ore di lavoro a settimana, compresi i giorni festivi per i quali non veniva corrisposta alcuna indennità. Inoltre, sarebbero state costrette a rinunciare alla metà dei giorni di ferie previsti ed alla 14ma mensilità attraverso minacce, in alcuni casi esplicite, di licenziamento laddove non avessero accettato tali condizioni.
    Grazie alla verifica della documentazione contabile sequestrata nell'azienda, i militari del Gruppo della Guardia di finanza di Lamezia Terme hanno accertato che le buste paga venivano formate con modalità fraudolente poiché certificata l'esecuzione di prestazioni lavorative in misura inferiore rispetto a quelle effettivamente svolte, nonché retribuzioni e ferie delle quali di fatto non godevano. Per questo motivo i due imprenditori sono indagati anche per autoriciclaggio in quanto hanno reimpiegato il denaro frutto dello sfruttamento nell'attività imprenditoriale ostacolando l'identificazione della sua provenienza. (ANSA).
   

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