Giornata mondiale della tigre: una specie a rischio estinzione
AmbienteIl 29 luglio si celebra per la nona volta la ricorrenza istituita nel 2010. L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi che corrono questi esemplari che a partire dall’inizio del XX secolo hanno visto diminuire il loro numero del 97%
Per il nono anno consecutivo il 29 luglio ricorre la 'Giornata Mondiale della Tigre'. Istituita nel 2010 ha l’obiettivo di sensibilizzare sui rischi che corre il più grande felino della Terra. Dominatore per secoli di foreste tropicali, paludi di mangrovie, praterie, savane, oggi se ne contano poco meno di 4mila esemplari in soli 13 Paesi. E la tragica diminuzione di questi splendidi felini, oltre a disperdere un incredibile patrimonio di biodiversità, ha anche causato lo squilibrio della fauna negli habitat in cui erano soliti proliferare, essendo le tigri al vertice alla catena alimentare. In loro assenza, infatti, le popolazioni di cervi, maiali selvatici, antilopi e buoi aumentano in maniera incontrollata. Le principali minacce per questi felini sono il bracconaggio e il consumo di habitat, dovuto all’intervento umano, con la distruzione di foreste e praterie, ma anche agli effetti dei cambiamenti climatici.
Solo 3890 esemplari nel mondo
Il 'Tiger day' è stato istituito durante il summit sulla tigre di San Pietroburgo del 2010. In quell’occasione parteciparono i 13 Paesi dove ancora sopravvivono le tigri selvatiche: Bangladesh, India, Birmania, Thailandia, Cambogia, Indonesia, Cina, Malesia, Vietnam, Laos, Bhutan, Nepal e Russia. E l’obiettivo ambizioso della conferenza era quello di raddoppiare il numero delle tigri selvatiche entro il 2022. Nove anni fa risultavano esserci in natura 3200 esemplari, circa il 97% in meno rispetto ai 100mila che vivevano in Asia all’inizio del XX secolo. Ad Aprile 2016, la stima globale di questi felini allo stato brado si è attestata a 3890. In questo periodo di tempo, quindi, sono stati registrati dei miglioramenti: in Nepal, ad esempio, le tigri sono raddoppiate dal 2009, passando da 121 a 235, e dopo 70 anni le tigri siberiane sono tornate in Kazakistan grazie a un piano di ripopolamento nella regione dell'Ili-Balkhash. Ciononostante l’obiettivo prefissato durante il primo 'Tiger day' è ancora lontano e sono ancora molti gli sforzi necessari per consentire a questi felini di tornare ai vecchi fasti. Basti pensare che le tigri di Bali, del Caspio e di Giava sono considerate specie già completamente estinte e si nutrono seri dubbi sulla sopravvivenza di quella della Cina meridionale. Intanto, per tenere monitorata la situazione e gli auspicati miglioramenti, sono stati programmati nuovi censimenti nel 2020 e nel 2022.
Come salvare le tigri
Il principale nemico della tigre è il bracconaggio. Da sempre, infatti, questo felino viene cacciato per la sua pregiata pelliccia ma anche per i denti e le unghie, e per molte altre parti anatomiche utilizzate nella medicina orientale per le presunte proprietà terapeutiche e afrodisiache. A questo problema si aggiunge lo sfruttamento, anche a fini turistici, che viene fatto dell’animale. Nel 2014, l'associazione World Animal Protection (WAP) in un rapporto ha denunciato l'utilizzo di circa 830 esemplari nei pressi del Tempio delle Tigri, nella provincia del Kanchanaburi, in Thailandia, dove venivano tenuti in cattività in condizioni insostenibili, al solo scopo di attirare turisti. Per contrastare questo tipo di sfruttamento, diverse associazioni ambientaliste, negli ultimi anni hanno organizzato raccolte fondi per sensibilizzare ed avviare progetti sul campo per salvaguardare le tigri. Il Wwf, ad esempio, ha avviato la campagna di raccolta fondi Tx2 allo scopo di contribuire al raddoppiamento del numero di questi felini nel mondo. Allo stesso modo l’associazione inglese Wild Cats Conservation Alliance raccoglie fondi da destinare a 73 progetti in 13 Paesi diversi. In generale, queste associazioni, per evitare l’estinzione delle tigri sostengono che sia necessario il monitoraggio degli esemplari e la tutela dell’habitat, oltre che un indispensabile lavoro di sensibilizzazione in modo da ridurre sia il bracconaggio che la domanda di prodotti derivanti dall’animale. In parallelo poi sono necessarie regole più stringenti e pene certe per chi le trasgredisce.
Gli appuntamenti in Italia
La 'Giornata Mondiale della Tigre' viene celebrata anche in Italia. Domenica 28 agosto verranno organizzati eventi sia al Parco Faunistico Le Cornelle, in provincia di Bergamo, che presso il Bioparco di Roma. Nella Capitale, nello specifico, dalle ore 11.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 16.00, i guardiani del reparto carnivori saranno presenti presso l’area tigri per raccontare abitudini e aneddoti sulle tre ospiti del Bioparco. Due di loro, Tila e Kasih, sono una coppia di rarissime tigri di Sumatra (circa 400 esemplari al mondo), considerate 'criticamente minacciate' dalla lista rossa della IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura), mentre la terza, Gladio, è un esemplare di tigre del Bengala.