Biodiversità, Wwf: 15 specie animali a rischio estinzione nel mondo

Ambiente
Il rinoceronte di Sumatra è uno degli animali più a rischio: ne rimangono meno di 250 esemplari (foto: naturepl.com Mark Carwardine_Wwf Italia)
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Distruzione degli habitat, bracconaggio, inquinamento e cambiamento climatico mettono sempre più in pericolo le specie del nostro pianeta. Ecco quali rischiano di sparire (FOTO)

La perdita e la degradazione degli habitat, l'invasione delle specie aliene, l'inquinamento e il cambiamento climatico mettono ormai sempre più a rischio centinaia di animali sul nostro pianeta. È difficile stabilire il numero esatto di specie che si estinguono ogni anno, ma il Wwf stima che ad oggi siano minacciati il 23% dei mammiferi e il 12% degli uccelli. A giocare un ruolo decisivo sarebbero principalmente le attività dell'uomo. Ecco allora quali sono le specie animali che rischiano maggiormente di non sopravvivere secondo l'associazione ambientalista, che da tempo ormai ha lanciato l'allarme in merito.

Specie a rischio in Italia e in Europa

In Italia i numeri sulle specie animali a rischio sono preoccupanti. Per l'orso marsicano, ad esempio, oggi si parla di poche decine di esemplari. Stesso discorso vale per l'aquila del Bonelli (40 coppie) e il gipeto (una decina di coppie in Italia). Sempre nel nostro Paese, anche la lucertola delle Eolie, come tanti rettili, rischia di scomparire: sopravvivono meno di mille esemplari solo su alcuni scogli di queste isole. La situazione è allarmante anche per un altro volatile che abita le regioni orientali del continente europeo, il chiurlottello: si stima che ne rimangano circa 50 esemplari e la popolazione è talmente esigua che sono pochissimi i fortunati che hanno potuto avvistarlo e fotografarlo. Caccia e distruzioni degli habitat sono le principali ragioni che stanno conducendo questa specie all'estinzione.

Specie a rischio nelle Americhe

Il Wwf cita quattro specie in situazione di particolare rischio nelle Americhe nel suo ultimo rapporto: il lupo rosso, la vaquita, il bradipo pigmeo e l'ara golablu. Il lupo rosso è un canide americano, a metà tra il lupo e il coyote: era stato dichiarato estinto in natura nel 1980, ma progetti di riproduzione e reintroduzione stanno cercando di invertire la rotta. Ad oggi vivono meno di 150 esemplari in Nord Carolina e la ripresa procede assai a rilento, principalmente a causa della difficile convivenza con l'uomo. La vaquita, o focena del Golfo di California, è un cetaceo che sopravvive con meno di 30 esemplari nel Pacifico. Vittima per decenni della pesca illegale, questa specie rischia di sparire per sempre dal nostro pianeta. L'obiettivo, al momento, è quello di catturare gli ultimi esemplari per tentare la riproduzione in cattività. Il bradipo pigmeo è stato scoperto solo nel 2001 e vive unicamente con alcune centinaia di esemplari nello stato di Panama. La sua dimora sono le foreste di mangrovia e il rischio di estinzione sarebbe direttamente collegato alla distruzione dell'habitat. Infine, c'è l'ara golablu, di cui sopravvivono pochi esemplari, tra i 50 e i 250, in Bolivia, dove la deforestazione sta togliendo sempre più spazio a questi uccelli.

Specie a rischio in Asia

Tra le specie a rischio secondo il Wwf nel continente asiatico ci sono il cavallo di Przewalski, il pangolino cinese, il leopardo dell'Amur, il kouprey e il rinoceronte di Sumatra. Il cavallo di Przewalski, antichissimo e ormai rarissimo erbivoro che ad oggi non supera i 200 esemplari in Mongolia, sta però ripopolando, anche se lentamente, le steppe e le praterie da cui era stato cacciato grazie a programmi di riproduzione e reintroduzione avviati a partire dagli anni '70. Distribuite tra Asia e Africa, invece, le otto specie di pangolino stanno subendo una drastica riduzione avvicinandosi sempre di più all'estinzione. Il sottotipo più a rischio secondo gli scienziati sarebbe il pangolino cinese (calato del 90% dal 1960), che viene cacciato illegalmente per la sua carne e, soprattutto, per le sue scaglie, molto richieste sul mercato asiatico. Nel novembre del 2017, scrive il Wwf, in Cina è stato sequestrato un carico di scaglie di questo piccolo mammifero, destinato al mercato nero, pari a 12 tonnellate, che sarebbero costate la vita a circa 20-30 mila esemplari. Il leopardo dell'Amur conta appena 70 esemplari che vivono nella regione da cui prende il nome, nelle foreste temperate tra Mongolia, Cina e Russia. La sua pelliccia folta e morbida, che serve a proteggerlo da inverni particolarmente rigidi, lo rende anche una preda molto ambita dai bracconieri. C'è poi il kouprey, un grosso bovide selvatico che vive in Asia sud-orientale. La stima sulla presenza di questa specie ruota attorno ad una cifra non superiore ai 50 esemplari adulti tra la Cambogia e il Laos. Anche il destino del rinoceronte di Sumatra, infine, è legato a quello del suo habitat: le foreste tropicali. Di questa specie, flagellata dal commercio illegale di corni, rimangono meno di 250 esemplari.

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