A Boccadifalco e dintorni, gli edifici sorgono anche sul letto di un torrente. Se ci dovesse essere un’alluvione le acque scaricate dai fianchi della montagna defluirebbero sulla zona. Sky TG24 è stato sul luogo, nell’ambito dell’inchiesta "Dissesto doloso". LO SPECIALE
Cosa succederebbe se ci fosse un’alluvione come nel 1931?
A Boccadifalco e dintorni è difficile non pensare a cosa potrebbe succedere in caso di pioggia straordinaria, come accadde nel 1931 quando Palermo fu colpita da una forte alluvione che portò morte e ingenti danni. Nella zona, in quell’occasione, l’acqua spostò interamente la sponda del canale all’altezza della borgata, facendo crollare le case. Dopo quegli eventi, il torrente fu ampliato ma le condizioni attuali rendono le modifiche del tutto insufficienti. E se oggi si ricreassero le stesse condizioni di allora? "Le acque scaricate dai fianchi della montagna defluirebbero sulla città, sul quartiere e su una stretta strada che attraversa la frazione e verrebbe invasa dalle acque", spiega il presidente di Legambiente Sicilia, Gianfranco Zanna. "Di conseguenza investirebbe tutti gli abitanti, soprattutto quelli delle case basse che sono state realizzate proprio sul torrente e al di sotto del piano stradale", precisa Zanna.
I pericoli a Boccadifalco
La situazione, però, risulta per alcuni aspetti insanabile. Parte di Boccadifalco è infatti costruita in modo sbagliato. E, come ricorda il presidente di Legambiente Sicilia, "per fare qualcosa di drastico, si dovrebbero eliminare le case che ci sono". Mentre un residente avverte: "Non hanno capito che è una bomba. Se si ostruisce l’entrata del canale, metà di Boccadifalco salta in aria".
Assessore rigenerazione urbana: stanziati 500mila euro all’anno
Sulla questione è stato intervistato anche Emilio Arcuri, assessore comunale alla Rigenerazione urbana: "Abbiamo fatto un intervento di manutenzione spinta: abbiamo ripulito, tolto rifiuti e la vegetazione abbondante. Abbiamo ricreato le condizioni originali. Adesso ci occupiamo, con grande serietà e impegno, della manutenzione dei canali: dal 2014 abbiamo previsto uno stanziamento di 500mila euro l’anno e abbiamo già iniziato le prime opere".
L'inchiesta di Sky TG24
SkyTG24 da tempo tiene alta l’attenzione sul tema della cattiva gestione del territorio con l’inchiesta "Dissesto doloso". Le telecamere di SkyTG24 hanno compiuto un nuovo approfondimento nei luoghi colpiti dai disastri naturali e sono ritornate in quei territori dove avevano documentato inadempienze e problemi, per vedere se a distanza di tempo siano stati risolti. Lo speciale restituisce la fotografia di un’Italia ancora fragile, in cui le istituzioni, tra fondi bloccati, scarichi di responsabilità e rimbalzi di competenze, non riescono ad intervenire tempestivamente: dalla Liguria alla Calabria, dalla Sicilia alla Sardegna. "Dissesto doloso" è disponibile anche sul sito skytg24.it, con una pagina dedicata, mappe innovative e contenuti 360° navigabili.