Acque, ecco dove sono più sicure e balneabili in Europa: il rapporto della Commissione Ue

Ambiente
©IPA/Fotogramma

Introduzione

Le acque europee versano in buona salute ma i cambiamenti climatici rischiano di accelerare l'inquinamento superficiale e sotterraneo. È quanto emerge da un’indagine condotta dalla Commissione Europea che rileva come nel 2024 il 96% dei siti autorizzati per la balneazione abbia rispettato gli standard minimi di sicurezza. 

Quello che devi sapere

L’analisi della Commissione

Il rapporto di Bruxelles ha preso in esame 22mila località tra mare, laghi e fiumi in 29 Stati, oltre a tutti i Paesi membri dell'Ue anche Albania e Svizzera. Di questi, oltre l’85% dei luoghi ottiene una promozione "a pieni voti" con requisiti qualitativi giudicati “eccellenti”.

 

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L’analisi della Commissione

L’intervento sulle acque reflue

A garantire la sicurezza della balneazione sono soprattutto il trattamento delle acque reflue che previene la diffusione di batteri. Secondo il rapporto, “i batteri Escherichia coli e gli enterococchi intestinali possono rappresentare un rischio per la salute umana a causa della potenziale presenza di agenti patogeni. I batteri che di solito proliferano nelle acque reflue o nel letame non trattati finiscono poi nelle acque di balneazione a seguito, ad esempio, di forti piogge. 

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La direttiva Ue sulla balneazione

Come previsto dalla Direttiva Ue sulla balneazione (2006/7/CE 4), gli Stati membri sono chiamati ad effettuare un monitoraggio batteriologico sistematico delle acque. “La qualità sulle spiagge di tutta Europa è migliorata in modo significativo negli ultimi decenni, in gran parte grazie alle politiche dei Paesi dell’Ue”, si legge nel documento che ricorda gli investimenti, a partire dagli impianti di trattamento delle acque reflue urbane.

I Paesi Ue con balneazione eccellente

A fronte di una minima quota, pari all'1,5%, di acque giudicate di “scarsa qualità”, sono 5 i Paesi Ue che ottengono la valutazione massima: Cipro, Bulgaria, Grecia, Austria e Croazia ospitano luoghi idrici dove il 95% e oltre della balneazione è di “ottima qualità”.

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Il primato dell'Austria

L’Austria in particolare ha toccato una qualità pari al 95,8% nei 260 siti naturali, tra laghi e fiumi, riconosciuti come “acque di balneazione Ue”. Dal monitoraggio che ha preso in esame tra gli altri indicatori batteriologici, visibilità e temperatura, non sono emersi corpi idrici “con criticità croniche” ma solo occasional  "problematiche temporanee”.

Criticità in Spagna

Più critica è la situazione in Spagna. Nonostante, secondo il rapporto Ue, l’87,6% delle aree monitorate siano classificabili come “eccellenti”, il rapporto “Bandiere Nere 2025” stilato dall’organizzazione Ecologistas en Acción ha bocciato ben 48 spiagge. I lidi presentano problematiche ambientali relative all’urbanizzazione della costa ma anche a carenze negli impianti di depurazione degli scarichi e inquinamento di rifiuti in plastica. Secondo il rapporto, sugli interventi di ripristino pesano la scarsa gestione delle opere portuali e problemi di coordinamento tra autorità locali, regionali e nazionali.

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Lo stato delle acque in Italia

Per quanto riguarda l’Italia, un quadro definito “soddisfacente”, in linea con la media europea, emerge dai dati forniti dal Sistema nazionale di protezione ambientale (Snpa) che vede impegnati l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e le varie agenzie regionali di protezione ambientale. Il Sistema calcola che oltre 5mila chilometri di litorale, pari al 95,7% della costa analizzata, “rientrano nella classe di qualità eccellente”.

La classifica delle regioni

Sul podio delle regioni con la migliore qualità delle acque – sia salate sia dolci – il primo posto è occupato dalla Puglia dove il 99,7% della costa è considerata “eccellente”. A seguire spicca il Friuli-Venezia Giulia con il 99,6%, un punto sopra la Sardegna, terza con il 98,7%. L’isola conquista il primo posto se si guarda ai chilometri di costa che rientrano nella qualità elevata: 1.390 chilometri, staccando nettamente Puglia e Calabria, rispettivamente 880 e 621 chilometri.

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Sistema protezione ambientale: "Miglioramento negli ultimi anni"

"Si conferma dunque anche quest’anno la qualità nel complesso soddisfacente delle acque di balneazione costiere italiane. La percentuale di costa con acque in qualità “eccellente” è risultata il 95,5% nel 2023, il 95,6% nel 2024, il 95,7% quest’anno; quella di qualità “scarsa” era lo 0,8% sia nel 2023 che nel 2024 ed è risultata lo 0,7% quest’anno”, rileva il Sistema di protezione ambientale.

I rischi del cambiamento climatico

Nonostante il buono stato della balneazione in Europa, la Commissione invita a tenere alta la guardia per l’inquinamento “significativo” delle acque superficiali e sotterranee. “L’inquinamento può essere esacerbato dal cambiamento climatico e migliorare la resilienza idrica per le persone e per l’ambiente nei prossimi anni sarà fondamentale”, mette in guardia il rapporto.

 

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