E' il principale forum delle Nazioni Unite sulla diplomazia climatica. I colloqui della COP29 si svolgono in Azerbaigian e su di loro incombe la lunga ombra proiettata dalla rielezione di Donald Trump
COP è l'acronimo di Conference of Parties, la riunione annuale dei Paesi che hanno ratificato la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (United Nations Framework Convention on Climate Change, UNFCCC). La Convenzione è un trattato ambientale internazionale che fu firmato durante la Conferenza sull'Ambiente e sullo Sviluppo delle Nazioni Unite, informalmente conosciuta come Summit della Terra, tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992. Il trattato punta alla riduzione delle emissioni dei gas serra, alla base dell'ipotesi del riscaldamento globale. Il trattato non poneva limiti obbligatori per le emissioni di gas serra ma prevedeva la stipula di protocolli che avrebbero posto i limiti obbligatori di emissioni: il principale di questi è il protocollo di Kyōto.
Lavori aperti a Baku con l'incognita Trump
I colloqui sul clima della COP29 si aprono in Azerbaigian, sotto la lunga ombra proiettata dalla rielezione di Donald Trump, che ha promesso di tornare sui propri passi per quanto riguarda gli impegni a ridurre le emissioni di carbonio degli Stati Uniti. I negoziatori arrivano a Baku per il principale forum delle Nazioni Unite sulla diplomazia climatica dopo i nuovi avvertimenti secondo cui il 2024 è sulla buona strada per battere i record di rialzo della temperatura, aggiungendo urgenza all'acceso dibattito sui finanziamenti per il clima. Ma i timori di un imminente abbandono da parte degli Stati Uniti dell'accordo storico di Parigi per limitare il riscaldamento globale potrebbe significare meno ambizione al tavolo delle trattative.
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Tra gli obiettivi quello di definire gli stanziamenti economici
"Non possiamo permetterci di far deragliare lo slancio per un'azione globale sul cambiamento climatico", ha affermato Ralph Regenvanu, inviato speciale di Vanuatu per il cambiamento climatico e l'ambiente "Questo è un problema comune che non si risolverà da solo senza la cooperazione internazionale e continueremo a sostenere questa causa con il presidente eletto di uno dei più grandi inquinatori del mondo". Il presidente uscente Joe Biden non parteciperà, così come molti leader che tradizionalmente si sono presentati all'inizio dei colloqui della COP per dare peso ai lavori. Saranno presenti solo una manciata di leader del G20, i cui Paesi rappresentano quasi l'80 percento delle emissioni globali. L'Afghanistan, tuttavia, invierà una delegazione per la prima volta da quando i talebani hanno preso il potere. Si prevede che avranno lo status di osservatori. I diplomatici hanno insistito sul fatto che le assenze e la vittoria di Trump non sminuiranno il serio lavoro da svolgere, in particolare concordando una nuova cifra per i finanziamenti per il clima ai Paesi in via di sviluppo. I negoziatori devono aumentare l'obiettivo di 100 miliardi di dollari all'anno per aiutarli a prepararsi al peggioramento degli impatti climatici e a liberare le loro economie dai combustibili fossili. Quanto verrà offerto, chi pagherà e chi potrà accedere ai fondi sono alcuni dei principali punti di contesa.