Un altro capodoglio morto nello stretto di Gibilterra a causa dello scontro con una nave
AmbienteIl nome dell'animale nel censimento ufficiale della popolazione era PM-GIB-88, ma i ricercatori lo avevano soprannominato Julio, in onore di Julio Iglesias
Un capodoglio maschio soprannominato Julio e ben noto e seguito da anni dai ricercatori, è stato ucciso in una collisione con una nave nelle acque dello stretto di Gibilterra. Il cetaceo non è sopravvissuto al violento impatto avvenuto venerdì 26 luglio, nel tardo pomeriggio. Si tratta del quinto capodoglio morto a causa di collisioni con navi da quando gli scienziati hanno cominciato, ormai oltre dieci anni fa, a studiare questa popolazione minacciata.
Un esemplare maschio vigoroso e forte
Il capodoglio veniva avvistato regolarmente nella zona dello Stretto di Gibilterra dove andava per nutrirsi. Era “un maschio vigoroso e forte”, secondo Renaud de Stephanis, ricercatore esperto di cetacei e direttore di Conservation, Information and Research on Cetaceans (CIRCE). Il nome dell'animale nel censimento ufficiale della popolazione era PM-GIB-88, ma i ricercatori lo avevano soprannominato Julio, in onore di Julio Iglesias.
Come evitare questi incidenti
Renaud de Stephanis ha affermato che ogni due o tre anni un capodoglio in quella zona viene ucciso in circostanze simili. E si tratta solamente degli incidenti registrati, “probabilmente ce ne sono di più”, ha spiegato de Stephanis che da anni chiede di implementare l'osservazione dei mammiferi marini a bordo dei tanti traghetti che attraversano il canale, proprio per evitare incidenti come questo.
Restano solo 1000 esemplari nel Mediterraneo
I ricercatori hanno anche sottolineato che non tutti gli incidenti vengono registrati, perciò probabilmente il numero è molto più alto, una minaccia concreta per l'intera popolazione mediterranea. Alcune stime suggeriscono infatti che nell'intero bacino del Mediterraneo rimangano appena circa 1.000 capodogli, una popolazione esigua e classificata quindi come in pericolo di estinzione.