Crisi climatica, Copernicus: "È stato il gennaio più caldo mai registrato"

Ambiente
Alberto Giuffrè

Alberto Giuffrè

Per il servizio di monitoraggio dell'Unione Europea è il settimo record di fila di questo tipo. La cura: ridurre le emissioni di gas serra

Un nuovo record sulla crisi climatica apre il 2024: il mese appena trascorso è stato il gennaio più caldo mai registrato superando così quello del 2020. A dirlo nel suo consueto bollettino mensile è Copernicus il sistema di monitoraggio dell’Unione europea.

I dati

Il primo mese dell’anno è stato più caldo di 0,70 gradi rispetto alla media dei mesi di gennaio degli ultimi 30 anni. E se guardiamo alla media del periodo preindustriale, i primi giorni dell’anno sono stati più caldi di 1,66 gradi. Negli ultimi dodici mesi è stata anche superata in media la soglia critica del grado e mezzo. Sembrano cifre basse ma ogni decimo di grado ha impatti enormi. La temperatura media che sale provoca eventi estremi sempre più frequenti e intensi. La siccità sarà uno dei grandi problemi con cui avremo a che fare nei prossimi mesi.

La cura: ridurre le emissioni

La cura è nota e la ricorda la vicedirettrice di Copernicus: “Una rapida riduzione delle emissioni di gas serra - dice - è l’unico modo per fermare l’aumento della temperatura globale”. Insomma bisogna accelerare su quella fuoriuscita dalle fonti fossili sottoscritta da tutti i Paesi del Mondo alla conferenza sul clima di Dubai meno di due mesi fa. Il passaggio da gas petrolio e carbone alle energie pulite tra l’altro non è mai stato così conveniente. Intanto con il dato di gennaio si aggiunge un altro tassello alla crisi climatica: questo annunciato da Copernicus è l’ottavo record di fila di questo tipo 

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