Pichetto Fratin a Sky TG24: “Sul clima stanno emergendo le debolezze del sistema”

Ambiente

Il capo del dicastero è intervenuto a "Start" per discutere dell’emergenza climatica e dei piani del governo per fronteggiarla: "Servono grandi opere, bisogna accelerare su quelle già finanziate e mai partite". Sulla responsabilità dell’uomo per il cambiamento climatico: "Il dibattito è se si tratti di un fattore ciclico della terra o dell'impatto dell'uomo. Ed è un dibattito che lasciamo agli scienziati. Non so quanto sia dovuto all'uomo o al cambiamento terrestre"

I forti temporali che hanno colpito il Nord Italia negli ultimi giorni e le temperature record e i roghi che stanno bruciando le regioni del Sud hanno portato ancora una volta l’emergenza climatica al centro del dibattito pubblico. “È chiaro che quando succedono episodi di queste dimensioni emergono tutte quelle che sono debolezze del sistema, anche ultradecennali”, ha detto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, intervenendo a Start, su Sky TG24. Sui roghi degli ultimi giorni: “Hanno bruciato 2mila ettari solo delle aree a parco” e per “rimboschire” le zone colpite “ci vorranno almeno uno o due decenni", ha detto parlando delle fiamme che hanno toccato in particolare Sicilia e Calabria. Sulla responsabilità dell’uomo per il cambiamento climatico, il ministro non si è sbilanciato: "Ogni italiano si rende conto del cambiamento, ogni europeo se ne rende conto. Il dibattito è se si tratti di un fattore ciclico della terra o dell'impatto dell'uomo. Ed è un dibattito che lasciamo agli scienziati. Non so quanto sia dovuto all'uomo o al cambiamento terrestre. Il riscaldamento della terra è cominciato da metà del secolo scorso, che è quello che ha scaricato di più come emissioni. È quello, non è quello, so che però c'è".

Dissesto idrogeologico e grandi opere sul sistema idrico

La premier Giorgia Meloni ha sottolineato la necessità di procedere con un importante piano per quanto riguarda il dissesto idrogeologico, problema che con i cambiamenti climatici in corso rischia di diventare ancora peggiore di quanto è sempre stato. Ma che cosa intende fare il governo nel breve periodo? “Dal momento dell’insediamento del governo abbiamo subito ripreso a lavorare sul piano di adattamento ai cambiamenti climatici. Prevede 361 azioni che spaziano su tutto quello che è necessario fare. Poi bisognerà fare una scala delle priorità, per adattarci a quello che è un cambiamento anche violento, la tropicalizzazione che si sta verificando. In queste azioni si prende atto ad esempio che sul fronte delle acque le ultime dighe sono state fatte 40 anni fa e che noi raccogliamo solo l'11% dell'acqua. La Spagna, che ha la nostra latitudine, raccoglie il 37% dell'acqua piovana. Questo ha tanti significati: avere le dighe che trattengono l'acqua quando piove troppo, avere le dighe per distribuire l'acqua, avere le dighe per la produzione di energia idroelettrica. Si tratta di fare piani di grandi opere, di intervenire sul sistema idrico - noi perdiamo il 40% dell'acqua dei nostri acquedotti - e di creare rispetto ai fiumi delle aree di laminazione o esondazione anche con meccanismi automatici di risarcimento per chi ha terreni”, ha spiegato Pichetto Fratin.

 “Accelerare su progetti già finanziati”

A livello pratico, dice il ministro, alcuni interventi “saranno attuati nei prossimi mesi, con un’accelerazione su progetti che sono fermi e già finanziati da decenni, perché non va nascosto che la lentezza del nostro sistema fa sì che opere finanziate da 10-12 anni sono ancora ferme: non possiamo più aspettare secoli”.  

Santiago - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all'Università del Cile, oggi 5 luglio 2023.
(Foto di Paolo Giandotti - Ufficio Stampa per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

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Fondi REpowerEU per reti e crediti d'imposta a imprese

I fondi del REpowerEU - il piano europeo per risparmiare energia, producendone di pulita e diversificare le fonti di approvvigionamento - saranno destinati ad "un'azione forte di infrastrutturazione" energetica del Paese partendo dalla rete elettrica, con il Tyrrenian Link, e del gas, con la dorsale adriatica. C'è poi una valutazione in corso "non tanto su bonus puri e semplici, quanto su interventi sul sistema produttivo, con crediti d'imposta sul modello 4.0", ha spiegato Pichetto Fratin.

Caldo record e cassa integrazione

Negli ultimi giorni, in molte città le temperature hanno superato abbondantemente i 40°C. Per tutelare i lavoratori si era parlato anche della possibilità di far scattare la cassa integrazione al raggiungimento dei 35°C (misura che a oggi è una possibilità e non un obbligo). La scelta è stata però abbandonata. “Quello che è rilevante è che è stato ampliato lo spazio per questo tipo di cassa integrazione per lavoratori edili e agricoltori. Ma un parametro automatico rischia di avere un effetto contrario: 34,9°C no e 35,1°C sì? Dipende anche dalle condizioni come l’umidità”, ha spiegato Pichetto Fratin.

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Il Superbonus

"Non parliamo di continuare il Superbonus ma di lasciar chiudere a coloro che lo hanno iniziato". È questa, ha spiegato il ministro, la valutazione in corso nel governo sul Superbonus. La verifica è su "a che punto sono tutti quelli che dovevano iniziare alla famosa data del 22 novembre del '22. Se sono al primo stato di avanzamento, al secondo stato". L'obiettivo sarebbe dunque di "consentire il completamento delle opere".

Cambiamento climatico: "Il governo non deve alimentare il dibattito ma occuparsi della vita di tutti i giorni"

Pichetto è intervenuto anche sulle recenti polemiche riguardo ad alcune voci della maggioranza di governo che, commentando ad esempio la recente ondata di caldo, hanno parlato di una condizione normale per l’estate. “Per il ruolo che ricopro leggo un po’ tutto. Tutti i pro e tutti i contro. Lascio agli scienziati, ai metereologici e a tutti i vari esperti la valutazione sulle motivazioni. Il governo non deve alimentare il dibattito – liberissimo - ma deve occuparsi del fatto che comunque abbiamo una situazione dove piove la stessa quantità d’acqua in meno giorni e quindi è più violenta, dove abbiamo delle temperature che sono più alte in particolare dovute anche al fatto che ci troviamo lunghi in mezzo al Mediterraneo ed è un mare praticamente chiuso che si riscalda più di altri. Tutto questo determina delle conseguenze su quella che è la vita quotidiana. Dobbiamo concentrarci come governo sulle valutazioni fatte prima: recuperare l’acqua, gestire il sistema idrografico, fare in modo di creare le condizioni di migliore normalità o di normalità”, ha detto il ministro.

Conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri, Palazzo Chigi Roma 26 luglio 2023. ANSA/FABIO FRUSTACI

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